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La formazione degli insegnanti è obbligatoria e strutturale, per questo è stata anche istituita dieci anni fa la Carta dei docenti, con la riforma “Buona Scuola”, da 500 euro l’anno. Ma i docenti non sono obbligati a seguire i percorsi istituiti nelle proprie scuole: ogni insegnante ha piena facoltà di scegliere il corso più a lui attinente.
Come abbiamo avuto già modo di scrivere, a ricordarlo, il 16 maggio, è stata la Gilda degli Insegnanti che ha richiamato l’attenzione delle istituzioni scolastiche sull’importanza di garantire chiarezza e correttezza nell’organizzazione delle attività formative rivolte ai docenti, specialmente quelle collegate ai progetti Pnrr. “In presenza di percorsi di formazione – dice il coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana – è fondamentale attenersi a quanto prevede il Ccnl ma soprattutto alla facoltà del Collegio dei Docenti”.
Negli ultimi mesi, si legge in una nota del sindacato autonomo, si sono moltiplicate le iniziative che prevedono percorsi formativi in seno a progetti Pnrr ma va ricordato che non c’è obbligatorietà della partecipazione dei docenti. Inoltre, le ore di formazione aggiuntive rispetto alle attività funzionali all’insegnamento devono essere retribuite con risorse definite in sede di contrattazione integrativa.
Le modalità di partecipazione alle attività previste dalla nuova formazione dei docenti, a regime dal 2023/24 dopo essere stata introdotta dal decreto 36 convertito con la Legge 79/2022, sono state definiti dai decreti attuativi e più di recente, nel gennaio 2024, dal Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019/21: quando non sono pagate, come indicato nell’articolo 36, comma 7 del CCNL 2019/2021, le attività formative devono rientrare nelle attività funzionali.
Il principio madre rimane che la durata della formazione e le eventuali ore aggiuntive sono definite dalla contrattazione collettiva e che la partecipazione alle attività formative dei percorsi che si svolgono al di fuori dell’orario di insegnamento è retribuita.
“Ogni iniziativa formativa – continua Castellana – deve avere l’obiettivo unico di valorizzare consapevolmente la partecipazione dei docenti, riconoscendo il ruolo centrale del Collegio, nella programmazione delle attività. Una formazione efficace – chiosa il sindacalista – nasce dal confronto e dal rispetto delle regole, la valorizzazione professionale degli insegnanti passa anche dalla corretta applicazione del contratto”.