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Decreto scuola: guerra aperta fra Lega e M5S

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Ormai fra Lega e M5S è guerra aperta: dopo l’intervento durissimo fatto da Bianca Granato  in Senato nella tarda mattinata del 7 agosto, arriva nel pomeriggio un comunicato dei parlamentari del M5S delle Commissioni Cultura di  Camera e Senato: “L’obiettivo del decreto sulla scuola approvato ieri dal Consiglio dei ministri deve essere quello di migliorare la qualità della scuola e non quello di fare sanatorie alimentando nuova precarietà. Per questo l’approvazione ‘salvo intese’ implica che si individuino percorsi selettivi in entrata in grado riconvertire l’assunzione di docenti dopo adeguata selezione e formazione”.

“Luigi Di Maio – sostengono i 5S – è impegnato in prima persona, insieme al sottosegretario al Miur Salvatore Giuliano, a perseguire quest’obiettivo in vista della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale a fine agosto. Il ministro Bussetti si è impegnato a prevedere questa integrazione prima della pubblicazione del testo in Gazzetta e ulteriori modifiche e miglioramenti potremo farle noi in Parlamento durante la fase di conversione in legge”.

A stretto giro arriva però la smentita di Bussetti e del suo staff ripresa da una nota di agenzia: “E’ decisamente falso che il Ministro Marco Bussetti abbia preso alcun impegno a modificare il testo presentato. Al contrario, sia nelle riunioni preparatorie svoltesi a Palazzo Chigi, sia durante il CdM di ieri sera, il Ministro ha sempre evidenziato che il testo del decreto non può subire modifiche di sorta poiché è stato condiviso con tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto scuola”.

A dare man forte a Bussetti e alla Lega c’è anche un comunicato dei 5 sindacati del comparto: “Un concreto passo avanti è stato fatto, ora è necessario che il decreto venga pubblicato e approvato in tempi brevi, senza cambiamenti sostanziali, e includendo anche la previsione di un concorso riservato ai facenti funzioni DSGA, in coerenza con i contenuti dell’intesa”. Aggiungono anzi i sindacati: “Difficile comprendere le ragioni per cui si insiste, da parte di esponenti di maggioranza, sull’introduzione di step selettivi più rigidi rispetto a quelli comunque già previsti per tutte le procedure, sia per quelle concorsuali che per i PAS, molto impegnativi e soggetti a valutazione”.

Ma la situazione è in continua evoluzione: proprio nelle ultime ore il ministro Salvini ha detto che, a questo punto, bisogna incominciare a parlare concretamente di un rimpasto di Governo.
In questa ipotesi i ministri più a rischio potrebbero essere proprio Marco Bussetti e Danilo Toninelli e non è da escludere che alla guida del Ministero di Viale Trastevere possa arrivare un uomo (o una donna) del M5S.