
Quanto si affezionano gli alunni ad un docente? Che impronta può lasciare un insegnante sulla propria classe, anche a lungo termine? Una docente di un liceo di Tivoli, in occasione del suo trasferimento in un’altra scuola, ha ricevuto una lettera da parte dei suoi studenti, un po’, forse, inaspettata.
“Ciò che hanno scritto i ragazzi testimonia quanto i giovani siano capaci di riconoscenza e quanta fiducia ripongano nei docenti, anche quando sembrano talvolta oppositivi. Lettere come questa ripagano di tutto l’impegno e la fatica di una professione che, nonostante tutto, resta tra le più gratificanti”, queste le sue parole.
La lettera integrale
Ecco il contenuto integrale: “Ci sono insegnanti che spiegano, altri che ispirano. E poi ci sono quelli che lasciano un’impronta nel cuore: lei è stata tutto questo per noi. Non solo ci ha insegnato a leggere tra le righe dei testi, ma anche tra le pieghe della vita. Con lei abbiamo scoperto che la letteratura non è solo studio, ma uno specchio dell’anima.
Come Virgilio con Dante, ci ha preso per mano nei gironi delle parole, guidandoci non solo tra versi e significati, ma attraverso i paesaggi più profondi della coscienza. Ci ha insegnato che ogni selva oscura può essere attraversata, se si ha accanto qualcuno che crede in noi. Ma più di tutto, è stata la sua voce, i suoi silenzi, la sua attenzione autentica a renderci persone migliori.
Lei ha visto in ognuno di noi qualcosa che spesso non sapevamo nemmeno di avere — come Beatrice, ci ha indicato che c’è luce anche laddove noi vedevamo solo incertezza. Ci ha spinto a pensare, ad ascoltare, a non avere paura delle domande senza risposta, come quelle che il Poeta si pone lungo il suo viaggio. Ci ha insegnato che le parole contano, ma che i gesti contano di più.
Che la cultura non è un elenco da imparare, ma un modo per vivere con più profondità. Che la gentilezza è una forma di coraggio, e che anche nei versi più antichi si nasconde qualcosa di eterno e vivo. Oggi, mentre lei si prepara a iniziare un nuovo capitolo, siamo felici per chi la incontrerà lungo il cammino. Ma non possiamo fare a meno di sentire una dolce malinconia — di quelle che, come ci ha insegnato, rendono le cose davvero importanti.
È difficile immaginare la nostra scuola senza la sua voce, la sua risata, il suo sguardo capace di capire anche ciò che non dicevamo. Porteremo con noi tutto ciò che ci ha lasciato. Ci mancherà la sua voce che conclude ogni lezione con quel tocco di leggerezza e mistero, quella frase che ormai è diventata un simbolo per noi: ‘ma questa è un’altra storia’. E proprio come lei ci ha insegnato a chiudere ogni incontro con questa frase, così vogliamo chiudere questa lettera, con la consapevolezza che il nostro percorso insieme è stato prezioso, ma che la vita ci riserva ancora tante altre storie da vivere e da scoprire. Con tutto il nostro affetto, la nostra stima e la nostra gratitudine, le auguriamo un futuro ricco di soddisfazioni e serenità. Grazie di cuore per tutto quello che ha fatto per noi: la sua presenza ha lasciato un segno indelebile nei nostri cuori e nelle nostre menti”.
Una docente che ha lasciato il segno
Insomma, la lettera dipinge il ritratto di un’insegnante eccezionale che ha superato il ruolo tradizionale, diventando una guida spirituale e intellettuale che ha formato non solo menti, ma anche cuori e coscienze, lasciando un “segno indelebile” nella vita dei suoi studenti.