
Lavorano senza sosta, spesso in solitudine, gestendo responsabilità complesse e continue emergenze. È questa la realtà quotidiana dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) delle scuole italiane, come documentato da una recente ricerca dell’Università LUMSA commissionata da ANQUAP, l’Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche.
Lo studio, condotto su un campione di oltre 2.000 DSGA e coordinato dalla professoressa Caterina Fiorilli e dalla dottoressa Ilaria Buonomo, rivela una situazione allarmante: l’85% lavora a ritmi insostenibili, mentre il 99% è sottoposto a una gestione continua di compiti complessi e ad alta responsabilità, spesso senza supporto o possibilità di delega.
Il quadro emotivo è altrettanto critico: oltre l’80% vive il proprio lavoro come emotivamente estenuante, il 68% manifesta disagio psicologico, e più della metà ha già sviluppato sintomi di burnout, come perdita di motivazione, stanchezza cronica e distacco affettivo dal lavoro. Solo il 4% consiglierebbe questa professione ad altri.
I dati raccolti parlano anche di un impatto pesante sulla vita privata: il 54% sente che il lavoro consuma tutte le energie, il 51% ritiene che interferisca negativamente con la sfera personale. Problemi del sonno colpiscono il 57%, con una prevalenza del disagio tra le donne (68%), il doppio rispetto agli uomini. Una condizione che, se trascurata, può generare conseguenze serie, come abbassamento delle difese immunitarie, disturbi cardiovascolari e depressione.
A peggiorare la situazione è la frustrazione per una retribuzione giudicata inadeguata dal 97% dei rispondenti e per un ruolo che, pur essendo fondamentale nel funzionamento delle scuole, non gode di un reale riconoscimento. Il 66% valuta seriamente l’ipotesi di cambiare mestiere.
Il profilo emerso corrisponde pienamente a quello tipico dei cosiddetti “leader intermedi”: figure incastrate tra la dirigenza e l’operatività quotidiana, dotate di grandi responsabilità ma scarsa autonomia. Una posizione che comporta spesso un alto livello di conflittualità e un’esposizione cronica allo stress.
Il report della LUMSA lancia un messaggio chiaro: è urgente intervenire. Servono politiche di prevenzione sullo stress lavoro-correlato, investimenti sul benessere organizzativo e, soprattutto, un reale riconoscimento professionale per chi, ogni giorno, tiene in piedi l’impalcatura amministrativa della scuola italiana.