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E’ quasi ufficiale: il fondo di istituto sparirà

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Ormai è chiaro come andrà a finire anche quest’anno la contrattazione di istituto.
Nella giornata del 3 settembre il Ministero ha comunicato ai sindacati che ci sarà un modesto incremento delle risorse destinate al funzionamento delle scuole (ma solo per alcune voci particolari che non riguardano tutti).
Ci saranno anche un po’ di soldi in più per le supplenze, ma questo è semplicemente un “atto dovuto” in quanto come avviene da alcuni anni anche per il 2013 la previsione iniziale su questa voce era stata sottostimata.
Ma più interessanti di tutte sono le notizie su quanto si è detto in fatto di fondo di istituto.
Sono stati gli stessi sindacati a chiedere al Miur di aspettare a dare delle cifre.
“Prima – hanno detto i sindacati, Flc-Cgil esclusa – vogliamo sapere a quanto ammontano i risparmi di sistema derivanti dalla applicazione della legge 133/08 e poi ne parleremo”.
Evidentemente i sindacati hanno in mente di chiedere anche questa volta che i risparmi di sistema vengano utilizzati per pagare gli scatti stipendiali e siccome già si sa che non basteranno l’idea è appunto quella di tagliare ancora le risorse destinate al fondo di istituto.Oltretutto c’è da dire che la legge 133 prevedeva per il 2012 un risparmio di 3miliardi e 188 milioni, superiore di 650milioni esatti a quello calcolato per il 2011.
Ora, se già lo scorso anno i risparmi sono stati risibili, è del tutto evidente che per il 2012 sarà anche peggio.
Ciò significa che gli eventuali scatti stipendiali dovranno gravare pressoché interamente sul fondo di istituto che, in pratica, si ridurrà a poca cosa.
E, poiché alcune voci non potranno essere eliminate del tutto (per esempio i compensi per i collaboratori del ds o quelli per le ore eccedenti o per il lavoro festivo e notturno) è del tutto chiaro che il taglio dovrà essere fatto sul resto.
E’ quindi necessario che le scuole facciano molta attenzione a programmare le proprie attività e forse non sarebbe male se anche docenti e Ata prestassero maggiore attenzione agli incarichi assunti.
A marzo ci si potrebbe trovare di fronte ad un fondo di istituto pressoché azzerato, con tutte le conseguenze del caso.