Home Attualità Educazione sessuale ed affettiva: progetto interessante, ma non mancano le contraddizioni

Educazione sessuale ed affettiva: progetto interessante, ma non mancano le contraddizioni

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Lo scorso 30 aprile, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che prevede il consenso informato preventivo delle famiglie in relazione ad attività scolastiche che riguardano l’ambito della sessualità.
Diverse associazioni di genitori si sono già pronunciate favorevolmente rispetto alla proposta che però sta raccogliendo critiche da parte di diversi esperti che sono intervenuti sull’argomento.

Al momento attuale non si sa ancora nulla rispetto al testo del provvedimento che comunque dovrà essere depositato in parlamento (vedremo se al Senato o alla Camera) nei prossimi giorni.
In ogni caso un provvedimento di questo genere potrebbe persino confliggere con altri obiettivi che il Ministro considera prioritari o comunque necessari.

Non da oggi, per esempio, Giuseppe Valditara sostiene che, per combattere la violenza di genere è necessario attivare nelle scuole appositi percorsi formativi (un anno fa si era parlato anzi di un certo numero di ore annuali destinate a lezioni di educazione affettiva, erano stati anche stanziati dei fondi ed era stata nominata una apposita commissione, poi non se n’è saputo più nulla).

Ma è del tutto evidente che questi percorsi possono avere un senso solo e soltanto se riguardano tutti gli studenti; ma, se non tutte le famiglie danno il loro consenso, l’efficacia dell’intervento potrebbe risultarne compromessa.
Senza considerare un altro aspetto: stano alle prime informazioni sembra di capire che per gli studenti che non parteciperanno agli incontri la scuola dovrà organizzare attività alternative: è evidente che si tratta di una complicazione di cui molte scuole vorranno fare a meno.

Il rischio è che in non pochi casi i percorsi di educazione sessuale e/o affettiva possano rimanere sulla carta.
Ad ogni modo è bene precisare che la norma è stata affidata ad un disegno di legge che, per diventare norma, ha bisogno di tempi lunghi.
Nella migliore delle ipotesi se ne parlerà quindi per il 2026/27.