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Gilda: gli scatti per tutti non si toccano, i prof non possono percepire stipendi di 1.200 euro per tutta la vita

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La trattativa all’Aran per il recupero degli scatti stipendiali del 2012 dovrebbe concludersi in pochi giorni. L’atteso incontro del 5 giugno, infatti, è servito a definire la proposta della parte pubblica alle organizzazioni sindacali , come fissato dal decreto salva-scatti che ha accantona 120milioni di euro provenienti dai risparmi previsti dalla Legge 133/08. Le parti si sono riconvocate per mercoledì 11 giugno: in quella sede dovrebbe arrivare il via libera definitivo. L’accordo, salvo improbabili disaccordi, dovrebbe essere raggiunto anche per le posizioni economiche Ata maturate negli anni 2011-2014.

Secondo Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, quella avviata all’Aran non sarà una delle ultime trattative per assicurare gli scatti stipendiali al personale scolastico. La prospettiva esposta dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e dal sottosegretario Roberto Reggi di introdurre un nuovo contratto con aumenti riservati solo ai dipendenti meritevoli, non piace al sindacalista: “è vergognoso che un Governo pensi di relegare gli insegnanti italiani a percepire degli stipendi di 1.200-1.300 euro per tutta la vita. In tutto il mondo civile gli insegnanti possono contare – ha continuato Di Meglio – su una carriera legata all’anzianità. E poi possono esserci altri sviluppi di carriera legati al merito. Di questo si può discutere, ma pensare di utilizzare i fondi riservati agli scatti per il merito è inaccettabile”.

Per l’amministrazione scolastica la strada, però, sembra tracciata: entro la fine di luglio arriverà la proposta. E se non verrà accettata dai sindacati, i vertici del Ministero hanno fatto intendere che andranno avanti comunque. Di Meglio promette battaglia sin d’ora. E ricorda che l’azione della Gilda fu fondamentale, alla fine degli anni Novanta, nel rifiutare la proposta dell’allora ministro Luigi Berlinguer sul famoso ‘concorsone: “gli avanzamenti di carriera non si toccano”, ribadisce il sindacalista.

Insomma, salvo improbabili ripensamenti, per molti addetti ai lavori della scuola si preannuncia un’estate davvero “calda”.