
Trova consensi la decisione di istituire, ogni 23 gennaio, la Giornata nazionale della scrittura a mano: perché “scrivere a mano costituisce elemento di espressione e preservazione della storia della lingua e della cultura italiana” e “rappresenta uno strumento per lo sviluppo delle capacità cognitive e creative, oltreché per contrastare l’analfabetismo”. La proposta, presentata dalla Camera dei Deputati, trova d’accordo sicuramente diversi scienziati, pedagogisti e grafologi, e molti addetti ai lavori nel campo scolastico. Tra questi ultimi, figura certamente il ministro Giuseppe Valditara, fautore del corsivo. Ma anche il presidente nazionale dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, secondo cui “nonostante l’era digitale abbia reso la scrittura a mano meno comune, non possiamo dimenticare quanto questa competenza sia importante per varie ragioni”.
“Come ci dicono le neuroscienze – ha spiegato il leader del primo sindacato dei presidi italiani – , la scrittura richiede un’elaborazione più profonda, attiva aree specifiche del cervello e favorisce la memorizzazione e la comprensione. Nei bambini, in particolare, contribuisce allo sviluppo delle abilità motorie fini, del coordinamento occhio-mano e delle connessioni cerebrali legate al linguaggio”.
Secondo Giannelli, “è importante capire che lo scrivere a mano è una competenza insostituibile e necessaria, un’attività fondamentale per favorire lo sviluppo cognitivo, la comunicazione personale e il benessere emotivo” e per questi motivi “ben venga una giornata dedicata” a questa importante e tradizionale procedura utilizzata per comunicare.
Giannelli ha tenuto tuttavia a sottolineare “che la scuola deve saper bilanciare l’insegnamento della scrittura manuale con l’acquisizione delle competenze tecnologiche. Giusto impedire che alunni e studenti rischino di perdere questa abilità, come altrettanto giusto è renderli cittadini digitali consapevoli”.
Ricordiamo che recenti studi – tra cui uno dell’Università norvegese di Scienza e Tecnologia, pubblicato su Frontiers in Psychology – dimostrano l’importanza della scrittura a mano come un’attività che contribuisce a mantenere attivo il cervello, molto di più delle tecnologie digitali, in particolare dei device come smartphone e tablet.
La giornata Nazionale della scrittura a mano è una ricorrenza che viene celebrata in diversi Paesi del mondo internazionale: l’Handwriting Day, fu introdotto nel 1977, proprio il 23 gennaio, dalla statunitense Writing Instrument Manufactures Association (WIMA), con l’obiettivo dichiarato di scongiurare la progressiva scomparsa della scrittura manuale.
La data è da collegarsi al 23 gennaio 1737, giorno di nascita di uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America, John Hancock, che, come presidente del congresso, fu firmatario della dichiarazione di indipendenza.