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Didattica immersiva, una nuova frontiera per la scuola

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L’approccio educativo tradizionale attraversa una trasformazione radicale, grazie all’introduzione di tecnologie avanzate, tra cui la Realtà Virtuale (RV) e la didattica immersiva, che ridefiniscono il modello di insegnamento-apprendimento attraverso un’innovazione di metodo e forma. Un tempo tipica di gaming, mostre artistiche e medicina, la nuova tecnologia, una delle risorse più promettenti per la creazione di ambienti scolastici innovativi, dinamici e inclusivi, consente di creare mondi digitali interattivi in cui l’utente, immergendosi completamente in un contesto educativo tridimensionale (con visori speciali o dispositivi tattili nella RV, direttamente nella modalità in 360°), esplora ambienti non diversamente riproducibili nel mondo reale.

Le simulazioni didattiche immersive, stimolando i sensi e creando un più immediato impatto emotivo che agevola memorizzazione e comprensione, consentono di acquisire in modo più immediato, tangibile e coinvolgente esperienze complesse come: vivere in prima persona gli avvenimenti che hanno scandito le epoche della civiltà umana (storia, luoghi, battaglie), interagire con i personaggi, esplorare il corpo umano attraverso un viaggio dall’interno, navigare in ecosistemi naturali, riprodurre esperimenti in sicurezza, operare in un laboratorio chimico o una centrale elettrica, visitare luoghi remoti come barriere coralline o foreste pluviali, vivendo un apprendimento esperienziale non altrimenti possibile in un set didattico tradizionale.

Sue caratteristiche: l’inclusività e l’accessibilità alle risorse (musei, laboratori specializzati, escursioni, percorsi) rese disponibili al di là di barriere fisiche, geografiche o sociali; la capacità di supportare gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, creando piattaforme e ambienti di apprendimento personalizzati, adatti ai diversi stili in un contesto virtuale dinamico che alimenta la curiosità e rende l’insegnamento più mirato ed efficace; la promozione del lavoro di gruppo, stimolando collaborazione e comunicazione attraverso ambienti condivisi; infine lo sviluppo di competenze sociali e comunicative favorendo il problem solving in forma creativa.

Non dato futuristico, ma una sperimentazione già in atto per modernizzare l’insegnamento migliorandone la qualità e offrendo esperienze di apprendimento uniche e coinvolgenti. Il più innovativo modello, realizzato in 360°, senza necessità di utilizzo di visori ottici e destinato all’apprendimento, è stato allestito nella città di Benevento grazie alle progettualità messe in campo dall’APS “Io X Benevento” ed è prossimo all’inaugurazione ufficiale alla presenza del ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara; ha allo stato attuale ospitato attività realizzate nell’ambito del PNRR: Missione 4 – Componente 1 con l’obiettivo di promuovere l’integrazione curriculare di attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione in convenzione con Istituti Comprensivi del territorio.

Nella scuola del futuro l’integrazione della realtà immersivo-virtuale, tra le più promettenti frontiere dell’educazione moderna, non è però priva di sfide quali l’accesso alle tecnologie e agli equipaggiamenti, la formazione degli insegnanti e i costi per lo sviluppo di contenuti didattici di qualità. Fondamentale che essa non si sostituisca completamente all’interazione sociale e all’insegnamento tradizionale, ma che vi si armonizzi come strumento complementare, arricchendo l’esperienza didattica e preservando la ricchezza e bellezza della dimensione relazionale ed emotiva.

Le simulazioni immersive, orientate con il giusto approccio, potrebbero riscrivere i modelli di insegnamento-apprendimento diventando strumento indispensabile nella formazione delle nuove generazioni, preparandole ad affrontare le sfide del futuro con maggiore competenza, motivazione e creatività.

Nadia De Cristofaro