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Gite, i prof non rispondono per la condotta del conducente. A Firenze ci pensa la polizia

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Sui viaggi d’Istruzione continuano a regnare le polemiche, alimentate da docenti e sindacati. Per placarle non sono servite le Faq chiarificatrici del Miur.

Preso atto delle risposte, che hanno “alleggerito” la posizione dei docenti impegnati nelle gite scolastiche, la Gilda non ha perso troppo tempo a chiedere la cancellazione della Circolare Miur dello scorso 3 febbraio, che sembrava invece inchiodare gli insegnanti a coprire delle responsabilità ben oltre il proprio ruolo.

In attesa che le Faq diventino norma, un punto sembra essere diventato fermo: quello che i docenti non hanno responsabilità sulla condotta del conducente. Perché “il Vademecum realizzato dalla Polizia Stradale – ha spiegato il Miur – ribadisce le responsabilità in capo al conducente che deve mantenere, per tutta la durata del viaggio, un comportamento che non esponga a rischi le persone trasportate. In questo caso, la responsabilità della condotta è solo del conducente medesimo e la verifica dell’idoneità alla guida dello stesso ricade sulla società dei trasporti per la quale presta servizio. Non è compito quindi del personale docente o del dirigente scolastico l’accertamento di detta idoneità”.

La nota informa, inoltre, che c’è la possibilità di rivolgersi anche alla Sezione di Polizia Stradale più vicina alla scuola e richiedere l’intervento della stessa per un controllo del mezzo di trasporto e la verifica dell’idoneità del veicolo e del conducente la mattina, prima della partenza, in caso sorgano dubbi sulla regolarità”.

Solo poche ore e le indicazioni del Miur hanno trovato piena conferma in un episodio accaduto ad una scolaresca del liceo Machiavelli di Firenze, dove erano in partenza gli studenti a bordo di due autobus.

 

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Dopo aver appurato che il conducente di un bus affittato per una gita scolastica, con destinazione Monaco di Baviera, non aveva attivato il meccanismo del veicolo che registra i tempi di guida e riposo, la polizia stradale lo ha infatti multato per circa 1.000 euro. E gli ha anche ritirato la patente.

L’operazione di controllo è stata svolta nell’ ambito di “Partire in sicurezza, aspettarli in serenità”, che la Polizia ha pianificato sugli autobus in partenza per i viaggi d’istruzione.

L’intenzione dell’autista, scrive l’Ansa, era quello di eludere il limite di 9 ore di guida al giorno, non facendo risultare il tempo impiegato per condurre il bus dal deposito di Certaldo al Piazzale Montelungo, a Firenze, punto di ritrovo degli studenti.

I genitori presenti, in un primo momento, hanno espresso ai poliziotti perplessità sulla prosecuzione del viaggio. Ma l’equipaggio della Polstrada li ha rassicurati, evidenziando che i due autobus erano perfettamente funzionanti e che stava giungendo sul posto un terzo autista, con zero chilometri alla guida, per sostituire quello sanzionato.

E i docenti accompagnatori? Hanno assistito agli accadimenti – l’assegnazione della multa e la sostituzione dell’autista – senza poter minimamente intervenire sull’operato degli agenti. Come è giusto che sia: ad ognuno il suo mestiere. Al massimo, come indicato dal Miur sempre nelle Faq, avrebbero potuto sollecitare l’intervento della polizia nel caso in cui il comportamento del conducente o lo stato del mezzo di trasporto non avessero fornito adeguate garanzie.

 

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