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Günter Grass è morto

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Grass era nato sul porto baltico di Danzica il 16 ottobre 1927 e molte delle sue opere sono ambientate nella sua città d’origine. Per molti Grass ha dato voce a una generazione di tedeschi che sono diventati adulti durante la Seconda guerra mondiale e hanno portato il peso delle colpe dei loro genitori per le atrocità perpetrate dai nazisti. E nonostante l’età avanzata, questo grande intellettuale tedesco socialdemocratico aveva continuato a partecipare al dibattito pubblico negli ultimi anni, con interventi spesso forieri di polemiche anche accese. Non solo romanziere, ma anche poeta, saggista, drammaturgo e scultore, tra le sue opere – oltre al suo esordio del 1959, ‘Il tamburo di latta’ – si ricordano inoltre ‘Gatto e topo’, ‘Anni di cani’, ‘Il mio secolo’ e ‘Il passo del gambero’. Nel 2006, in occasione dell’uscita del libro di memorie ‘Sbucciando la cipolla’, Grass raccontò di aver militato in gioventù nel corpo delle Waffen-SS: una rivelazione che fece molto discutere in Germania su il modo in cui questo segreto, mantenuto per 60 anni, potesse indebolire o meno il valore delle sue opere. Assegnato a un battaglione delle Waffen-SS, GRass dice che fu un’esperienza condivisa con molti, non cercata e di breve durata, della quale tuttavia il futuro scrittore, il censore intellettuale e morale della vita pubblica tedesca, non aveva sinora mai parlato pubblicamente. Recentemente aveva sostenuto che “oggi ci troviamo nella terza guerra mondiale”. Nel 2012, con una poesia civile, che esprimeva critiche nei confronti di Israele, in quanto minaccia per la pace nel mondo – “Quel che deve esser detto” era il titolo del componimento – aveva scatenato una pesante polemica con il governo israeliano, che decise di classificarlo “persona non grata”. La reazione del Nobel fu un paragone di Israele con la DDR. Grass non ha risparmiato neppure Angela Merkel, criticando l’arroganza del suo governo nei confronti dei “Paesi vicini” per le politiche anticrisi, e spendendosi, fra l’altro, per la Grecia