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I bambini non possono rimanere a scuola tutto giugno

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Sono il genitore di una bambina che frequenta la classe prima della scuola primaria, vivo a Chioggia (VE) una località di mare, e in queste ore sto leggendo alcune ipotesi, proposte che qualcuno fa per allungare il calendario scolastico fino al 30 giugno.

A parte il fatto che, con le varianti al COVID alle porte, invece di pensare ad allungare il calendario scolastico, bisognerebbe pensare a come portare a conclusione, nel migliore modo possibile, quello vigente.

Ritengo che certe affermazioni possono essere portate avanti solo da chi completamente disconosce il mondo della scuola e non ha la minima idea dei sacrifici che stanno facendo studenti, famiglie e insegnanti per riuscire a realizzare un’attività didattica proficua e inclusiva.

I bambini della scuola primaria questo anno hanno sempre svolto fino ad ora didattica in presenza.

Mia figlia un solo giorno ha fatto l’esperienza di didattica a distanza, per la quale ha dimostrato un entusiasmo enorme.

Io come genitore, ma anche come educatore sono fortemente contrario ad un prolungamento del calendario scolastico fino al 30 giugno e lo considero una follia ed un trauma psicologico per i bambini ed ora vi elenco le motivazioni:


1) Durante l’anno scolastico in corso, nonostante i rischi che si corrono,  la didattica è sempre avvenuta per i bambini della scuola primaria in presenza, hanno frequentato diligentemente la scuola indossando la mascherina tutta la mattina, mantenendo la distanza di sicurezza dai propri compagni, sono stati privati di vedere il volto delle loro maestre, i loro sorrisi, si sono dovuti sottoporre ai tamponi ed ora li dobbiamo costringere nelle giornate calde di giugno ancora dentro a delle classi prive di condizionatori, di giardini, oppure se presenti pieni di zanzare? Ma fatevi un esame di coscienza lasciate che questi bambini vadano a divertirsi un po’ in spiaggia, al mare, in montagna, a respirare aria buona, che per chi non lo sapesse è veramente salutare. Pensate che in base a tutti gli studi condotti è risultato che i nostri bambini hanno carenza di vitamina D e sapete come si ottiene questa vitamina? Stando all’aria, al sole e non chiusi dentro a delle classi pollaio. I nostri figli hanno già dato e stanno dando tanto, non si può chiedere loro ancora sacrifici, lasciateli liberi di andare al mare, non fatevi pubblicità sulla loro pelle.

2) L’impatto economico che determina il prolungamento del calendario scolastico, sarebbe devastante. Tutti aspettano con ansia la stagione estiva per uscire, fare delle brevi vacanze al mare, in montagna e in campagna, ma se le scuole sono aperte a giugno, verrà perso un mese e l’estate non è poi così lunga. Le località turistiche già fortemente penalizzate da questa pandemia riceverebbero un altro duro colpo, forse fatale e i nostri bambini a loro volta riceverebbero un duro colpo, privati della possibilità di andare al mare e respirare un po’ d’aria buona, in nome di una socializzazione che dovrebbe saper bene chi ci governa, a meno che non viva in una dimensione parallela, non può avvenire in maniera serena dentro a delle classi, con mascherine e restrizioni. Quindi lasciate liberi i nostri figli.

3) Le famiglie, a loro volta, aspettano pure la fine della scuola per rilassarsi un po‘, per allontanare la paura di un possibile contagio dei propri figli all’interno delle classi, ridurre l’ansia e lo stress che una situazione del genere ha determinato. Credete sia facile portare i propri figli a fare i tamponi? Sapete che socialità? Avete idea di cosa voglia dire per i bambini questa situazione?

Mi rivolgo a chi deve prendere le decisioni, prima di parlare riflettete e guardate ciò che realmente accade attorno a voi.

Marco Bullo