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I collaboratori del Ds. non possono sostituire in toto il dirigente

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Sulla questione del pagamento dell’indennità di funzione superiore ai docenti “vicari” l’USR del Piemonte dirama una circolare che rischia però di innescare un caso nazionale.
La nota (la n. 7074 titolata “Rivendicazioni dei collaboratori dei dirigenti scolastici”) prende spunto dalle segnalazioni di numerosi collaboratori pervenute nelle ultime settimane all’Ufficio regionale con le quali si chiede all’Amministrazione scolastica di intervenire in tempi rapidi per risolvere l’annoso problema del compenso di indennità superiore previsto per i docenti che sostituiscono il dirigente scolastico per periodi più o meno lunghi in relazione ad assenze per ferie o per malattia.
La direzione regionale fornisce una propria soluzione alla questione e – in sostanza – sostiene che ai collaboratori del dirigente non possono essere affidati compiti di sostituzione totale, proprio per evitare che i docenti stessi rivendichino il pagamento del compenso.
In tal modo l’unico compenso spettante resta quello previsto dalla contrattazione integrativa di istituto.
L’USR del Piemonte si spinge anche più in là e ricorda ai dirigenti scolastici che nell’affidare compiti di sostituzione totale potrebbero incorrere in una qualche forma di responsabilità erariale.
A questo punto, però, se l’interpretazione piemontese è fondata, bisogna attendersi atti conseguenti e quindi anche per le assenze di pochi giorni la direzione regionale dovrà nominare un dirigente reggente dal momento che la funzione dirigenziale all’interno di una scuola non può essere interrotta (basti pensare alla necessità di garantire sia la prosecuzione degli affari ordinari – nomine di supplenti, svolgimento di scrutini ed esami, ecc.. – sia per l’eventuale assunzione di provvedimenti straordinari finalizzati a garantire la sicurezza del servizio).
I sindacati del comparto ma anche quelli dell’area V sono già sul piede di guerra ed è probabile che nelle prossime arrivi già qualche secca presa di posizione.