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Il calderone dell’organico dell’autonomia

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L’organico dell’autonomia? Un “calderone” a disposizione di presidi e Usr. Dentro docenti di discipline diverse e personale di ruolo con decenni di anzianità, cambiando la fisionomia dei posti richiesti dagli istituti, al fine di trovare una collocazione al personale privo di titolarità. Ormai vale tutto: pure che un posto della vecchia A050 (materie letterarie e storia alle superiori) sull’organico di diritto venga trasformato in posto di A019, discipline giuridiche ed economiche e che, per recuperare il primo, si disponga il posto in organico di fatto da affidare a supplenza.

L’Anief spara a zero contro questa pratica che presidi e Uffici scolastici ragionali praticherebbero per sistemare tutti.   

 

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Se un istituto ha chiesto con priorità un docente di potenziamento con determinate caratteristiche, si ritrova sempre più spesso un insegnante diverso anche laddove vi siano docenti, abilitati in quella materia, disposti a coprirla. “L’ordine che arriva da Viale Trastevere è, evidentemente, quello di dare la priorità assoluta all’assegnazione dei soprannumerari. In barba ad esigenze didattiche, Ptof e organi collegiali, ci ritroviamo con tanti soprannumerari da sistemare a tutti i costi e 100mila neo assunti in balìa di un ‘cervellone’ ministeriale chiaramente non in grado di governare la loro assegnazione definitiva perché frettolosamente incrociata con la fase interprovinciale dei vecchi assunti”.