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Il rebus del Piano annuale per l’inclusività

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La redazione del Piano annuale per l’inclusività sta mettendo in affanno molti collegi dei docenti e sta creando anche un po’ di confusione.
Il documento è espressamente dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e deve essere predisposto entro la fine dell’anno scolastico (la CM aggiunge: entro giugno) a cura del Gruppo di lavoro per l’inclusione della singola istituzione scolastica.
Ma sulla scadenza di fine giugno sta sorgendo qualche problema anche perché la stessa CM n. 8 aggiunge che il Piano va aggiornato nel mese di settembre alla luce delle risorse effettivamente assegnate alla scuola.
La questione sta creando malumori e disagi tanto che il Ministero stesso ha ritenuto opportuno convocare per i prossimi giorni un incontro con le organizzazione sindacali che vogliono fare chiarezza anche sul tema del carico di lavoro che questo nuovo impegno prevede.
La Flc-Cgil, per esempio, ha già annunciato che nel corso dell’incontro chiederà che il termine del 30 giugno venga spostato al 30 settembre.
Per la verità l’USR del Piemonte ha autonomamente deciso di spostare proprio a fine settembre il termine entro il quale le istituzioni scolastiche dovranno trasmettere il Piano.
In Lombardia hanno digitalizzato l’intera operazione creando nel sito internet dell’ufficio scolastico regionale un apposito form che dovrà obbligatoriamente essere utilizzato da tutte le scuole.
In Emilia-Romagna l’USR ha invece emanato una circolare con la quale si ricorda che in realtà un piano di interventi per gli alunni con particolari esigenze era già previsto dalla vecchia legge n. 517 del 1977 e quindi il Piano per l’inclusione non è novità assoluta.
Insomma, la vicenda non è per nulla semplice e c’è da augurarsi che l’inconro fra Ministero e sindacati serva a fare un po’ di chiarezza.