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Indetto a Milano sciopero degli studenti contro Giorgia Meloni e lo scarso interesse dei politici nei confronti della scuola

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Ancora agitazioni studentesche a Milano contro il futuro nuovo Governo di centrodestra, attualmente in formazione. Dopo l’occupazione del liceo Manzoni, famoso istituto della città meneghina, proprio contro la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni, è stato ora proclamato addirittura uno sciopero degli studenti sempre per lo stesso motivo.

Come riporta MilanoToday, si terrà il prossimo 7 ottobre a Milano lo sciopero in questione, il primo dell’anno, che partirà alle 9:30 in largo Cairoli. Come si legge in una nota di Rete studenti Milano, l’obiettivo della manifestazione è “contestare l’ascesa dell’estrema destra guidata da Giorgia Meloni e la mancanza di interesse da parte dei maggiori partiti in gara nei confronti della scuola e delle necessità degli studenti”.

Le intenzioni degli studenti

“Da decenni ormai l’istruzione è stata soggetta a numerosi tagli, in particolare con la riforma Gelmini del 2008 che ha causato una riduzione di fondi pari a 10 miliardi di euro e il sacrificio di quasi 100mila cattedre in tutti i gradi delle scuole, dalla materna alle superiori. Attualmente nel nostro Paese una delle problematiche più rilevanti legate a questi tagli è l’edilizia scolastica, infatti più del 40% degli istituti non è a norma, con soffitti che cadono a pezzi e impianti di riscaldamento che non funzionano”, denunciano i giovani. E ancora: “Sono oltre 22mila i plessi scolastici sprovvisti di misure antincendio richieste dalla normativa vigente”.

Lo sciopero, quindi, vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica varie questioni, dai tagli all’istruzione ai problemi legati all’edilizia scolastica, passando per l’alternanza scuola lavoro: “Queste politiche, attuali e passate, hanno fatto sì che la scuola diventasse non più un luogo di formazione della persona e di confronto volto a sviluppare un proprio pensiero critico. La scuola di oggi ci insegna lo sfruttamento, la precarietà, la sottomissione. Ormai è innegabile che la mentalità capitalista sia fortemente intrisa nel sistema scolastico, volto a formare dei futuri sfruttati e sfruttatori attraverso l’alternanza scuola lavoro”, hanno attaccato i ragazzi. “Vogliamo – hanno concluso gli studenti – una scuola sicura e libera da dinamiche di sfruttamento, una scuola e società antifascista e anticapitalista e l’abolizione dell’alternanza”. 

Giusto protestare contro un risultato elettorale?

Insomma, sembra che la vittoria della coalizione di centrodestra non sia stata gradita dai giovani. Questi, secondo i dati emersi all’indomani della tornata elettorale, hanno dato la loro preferenza perlopiù ai 5Stelle e al Pd. In ogni caso queste proteste stanno facendo storcere il naso a molti, che si chiedono se ha davvero senso manifestare contro un risultato elettorale “frutto della legittima volontà dei votanti”, accusando i ragazzi di aver trovato solo un’ennesima scusa per non fare lezione. Dall’altro lato c’è chi li difende in quanto è giusto protestare per ciò che si crede usando gli strumenti a propria disposizione. Ciò che è sotto gli occhi di tutti è che sembra avvicinarsi un autunno davvero caldo.