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Interviste separate tra gli aspiranti presidi lombardi e i ricorrenti

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In Lombardia il contendere sul concorso per dirigenti scolastici passa dalle aule della giustizia amministrativa ai mass media, che attraverso accurate interviste cercano di esporre le ragioni dell’una e dell’altra parte. Su un articolo di Vanity Fair.it dal titolo “Noi, aspiranti presidi bocciati“ (http://www.vanityfair.it/news/italia/2012/08/31/italia-presidi-scuole-concorso) Gianni Carlini, responsabile nazionale dei dirigenti scolastici della Cgil-scuola., afferma che le vere vittime di questa impasse concorsuale sono anzitutto le scuole e i ragazzi e le ragazze che avendo vinto il concorso ma non possono ottenere il posto.
Da questa premessa l’intervista si estende anche all’organizzatrice del comitato dei 406 ragazzi che in Lombardia che hanno vinto il concorso. La portavoce del comitato dice: ”Abbiamo deciso di riunirci per ottenere almeno una sospensiva della sentenza e far valere il concorso fino all’udienza di merito e con i nostri avvocati punteremo sulla legittimità del concorso. Perché è anche una questione di principio". Inoltre alla domanda “ I magistrati hanno accertato che le buste erano trasparenti e permettevano di vedere il nome dei candidati“, la rappresentante dei 406 aspiranti DS risponde “Non possiamo sostenere il contrario. Ma dire che qualcuno ha visto i nomi dei candidati significa supporre la malafede della commissione. E poi le buste erano messe in un luogo diverso rispetto a quelle contenenti i compiti“.
 Di contro si stanno organizzando anche alcuni gruppi di docenti che hanno fatto il ricorso delle “buste trasparenti“. A tal proposito è interessante ascoltare una breve intervista di un loro portavoce all’interno di una trasmissione, dedicata alla scuola, di Radio Popolare (http://podcast.radiopopolare.it/semaforoblu_04_09_2012.mp3), nota emittente del capoluogo lombardo. Intanto nella sede della regione Lombardia c’è stato un vertice per fare il punto della situazione sul concorso a presidi annullato, in attesa del pronunciamento definitivo del consiglio di Stato previsto per il 20 novembre. 
Un incontro urgente convocato dall’assessore regionale alla scuola, Valentina Aprea, "per prospettare eventuali azioni da mettere in campo", al quale sono stati invitati il direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio, sindacati, associazioni dei dirigenti scolastici e genitori.