Home Archivio storico 1998-2013 Tirocinio formativo attivo La FLC CGIL promuove una petizione sui TFA

La FLC CGIL promuove una petizione sui TFA

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La Flc, alla quale probabilmente molti precari si rapportano, lancia una raccolta firme per chiedere al ministro Profumo di farsi carico di quanto è stabilito nel decreto del 2010 relativo alla “disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti” e in modo particolare
• chiedere alle Università una uniformità di costo per la frequenza dei TFA, oltreché delle prove preselettive, tenendo conto delle regole per il diritto allo studio
• garantire le agibilità per il diritto allo studio dei lavoratori della scuola (permessi per le 150 ore, tirocinio anche in regioni diverse, orari dei corsi, ecc.) perché coloro che saranno ammessi alla frequenza, siano nella condizione di poter continuare a lavorare
• esigere l’attivazione di corsi di TFA per tutte le classi di concorso le cui graduatorie risultassero esaurite nella Regione.
La richiesta ha una sua logica rispetto a quanto i precari non abilitati, ma che comunque hanno lavorato o stanno lavorando e che mandano avanti la scuola, rischiano di subire a causa appunto di una cattiva organizzazione complessiva, compresi i costi richiesti dalle Università che non rispecchiano le regole del diritto allo studio o che non tengono conto che l’abilitazione è titolo imprescindibile per poter affrontare il concorso a cattedre e non un titolo accessorio per migliorare la propria condizione lavorativa.
Inoltre per poter frequentare i TFA i docenti precari della scuola dovranno coniugare il lavoro con la frequenza stessa, per non perdere salario e punteggio.
Le Università di alcune regioni non hanno licenziato il bando per l’accesso al TFA di classi di concorso le cui graduatorie sono esaurite, rendendo difficile la frequenza per chi, residente nella regione, ha bisogno di quell’abilitazione ed è invece costretto a spostarsi nelle Università di altre regioni.
Per questo ancora una volta la Flc-Cgil “richiede al Ministro Profumo un piano di stabilizzazioni che, restituendo alla scuola pubblica continuità didattica e professionale, risolva il problema del precariato e dia sbocchi a chi oggi si impegna, attraverso i TFA, ad avere una abilitazione.”