Home Alunni L’alternanza scuola lavoro prende nuove strade

L’alternanza scuola lavoro prende nuove strade

CONDIVIDI

Sarà forse perché la ministra dell’istruzione Fedeli  ha una formazione sindacale, e quindi vede nell’avvio al lavoro una soluzione vincente per lenire le sofferenze della disoccupazione, creando nuove e più apprezzate possibilità economiche, sta di fatto che l’alternanza scuola-lavoro si insinua sempre più nei percorsi scolatici, tanto che può essere svolta «anche durante la sospensione delle attività didattiche» e quindi anche in estate, e persino all’estero, con modalità stabilite in autonomia dal singolo istituto.

Nuove regole

Seguiti da due tutor, per la validità del percorso didattico «è richiesta ai ragazzi la frequenza di almeno tre quarti del monte ore previsto dal progetto, ma dovranno attenersi «alle regole di comportamento, funzionali, organizzative» dell’impresa che li ospita, alle norme «in materia di igiene, salute e sicurezza», e sono tenuti «alla riservatezza» su «dati, informazioni e conoscenze» acquisiti durante il percorso formativo.

Alunno-lavoratore

In pratica l’alunno, durante il suo “lavoro” in azienda, è equiparato a un lavoratore, per cui «attraverso un accordo con Inail è possibile utilizzare una modalità online per la formazione generale e quella specifica per il rischio basso. Un passo concreto per facilitare l’organizzazione dei percorsi in alternanza»

Un pulsante per dare l’allarme

Ma è stato pure previsto una sorta di bottone rosso che consentirà agli alunni di segnalare eventuali criticità. “Basterà cliccare sul «bottone» e, magicamente –ironizza “Il Manifesto”-, lo sfruttamento sparirà”.

«L’alternanza non è uno stage, un tirocinio, un apprendistato – ha evidenziato la ministra Fedeli, sostenuta dal sottosegretario Toccafondi -. È una modalità didattica innovativa e preziosa».