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Docente arrestata per molestie, i suoi genitori: “Perquisizione a casa sua? Falso”. La dirigente: “Non mi ha avvisata nessuno”

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Si parla ancora del caso della docente di sostegno di una scuola media di Castellammare, nel napoletano, arrestata per violenze sessuali nei confronti di un gruppo di studenti. La donna, lo scorso novembre, era stata picchiata da trenta genitori inferociti.

Il caso della docente è stato al centro di un servizio del programma di Italia Uno Le Iene di ieri, 19 gennaio. La Iena Giulio Golia ha intervistato uno dei bambini vittima di molestie e alcune mamme. Una di loro ha spiegato che all’inizio ha cercato di confermare la docente in quanto suo figlio, che ha bisogno di sostegno, stava migliorando a scuola.

Si è parlato anche della goccia che ha fatto traboccare il vaso, ossia la scoperta di uno dei ragazzini intento a fumare nei bagni della scuola, a quanto pare con una compagna. Una madre ha detto che la docente si sarebbe infuriata e ingelosita: da qui la decisione di sospenderlo.

All’inizio le mamme non sono state credute

“Il bambino si è sentito tradito da lei. ‘Ma proprio tu mi fai una cosa del genere che stiamo nascondendo questa cosa?'”, ha detto una madre. Il ragazzino sarebbe così andato dal coordinatore di classe a denunciare tutto. Ma il professore ha pensato ad una ripicca, e non gli ha creduto, così come alcune mamme, almeno prima della scoperta della chat “La Saletta”.

La scuola avrebbe definito le mamme, a quanto detto da loro, “bugiarde”. “Non le credete, sono bugiarde, i bambini sono diabolici, mi hanno hackerato il profilo”, queste le prime parole della docente, dopo la rissa. “Per me sono morti, propongo la bocciatura. Vi faccio arrestare, ho un marito poliziotto, non mi fate niente”, queste le sue parole trovate in chat.

“Non voglio rilasciare interviste, sono troppo dispaciuta per quanto accaduto, soprattutto per la mancanza di fiducia perché a me nessuno è venuto ad avvisare”, queste le parole della dirigente scolastica ai microfoni del programma. “Il docente è responsabile, chiunque è delegato deve vigilare. Faremo incontri singoli con ogni persona coinvolta.

Uno dei bambini abusati ha detto a Golia: “Ancora oggi credo di essere quello sbagliato, perché queste cose io le dovevo dire prima per non fare succedere tutto questo”.

La docente inchiodata dagli audio inviati agli alunni

La 40enne si trova ora in carcere. Alla base delle accuse, le dichiarazioni acquisite dai magistrati con l’audizione in forma protetta dei 6 minori direttamente coinvolti nei presunti abusi e dell’analisi dei file audio estratti dal telefono cellulare dei ragazzi e dell’insegnante. Sul telefono dell’insegnante sono stati rinvenuti numerosi messaggi vocali dalla stessa inviati agli alunni, nonché materiale pornografico compatibile con quello descritto dalle vittime nel corso della loro audizione. Tutte le contestazioni dovranno ora essere vagliate.

“Dall’analisi del mio cellulare non verrà fuori nulla di compromettente”, aveva fatto sapere tramite il suo avvocato. Come riporta Il Corriere della Sera, le condotte imputate all’indagata hanno reso necessaria l’adozione della più grave tra le misure cautelari, quella della custodia in carcere, in quanto ritenuta “l’unica in grado di arginare il pericolo di reiterazione dei reati, anche in considerazione del fatto che, da un lato, la docente è ancora formalmente in servizio presso l’istituto scolastico”.

Per il giudice gli arresti domiciliari non avrebbero consentito di inibire alla donna l’utilizzo della rete internet, “con il conseguente pericolo di avere con altri minori ulteriori contatti analoghi”.

La donna, come riporta Il Corriere della Sera, è stata interrogata per tre ore e non ha scelto la via del silenzio, anzi. Ha affermato di avere la “coscienza pulita” e di non aver mai commesso abusi nei confronti dei ragazzi. L’insegnante di sostegno ha riferito che le accuse sarebbero nate dopo l’episodio della sospensione dopo aver trovato due alunni a fumare nei bagni della scuola.

Si è parlato anche dei file che sono stati allegati agli atti dell’indagine, in particolare diversi audio. Secondo la docente le frasi in essi contenute sarebbero state “estrapolate da un contesto più vasto”. Ha negato di aver commesso atti sessuali nei confronti degli alunni, spiegando che le conversazioni finite all’attenzione degli inquirenti riguardano solo uno dei ragazzini.

I genitori della docente hanno paura

I genitori della docente continuano a darle il beneficio del dubbio, come hanno detto ai microfoni di Pomeriggio Cinque, come riporta Leggo. “Come sta mia figlia? Me lo chiedo anche io, stiamo tutti malissimo. Se ci aspettavamo una situazione del genere? Noi non ci aspettavamo niente”, queste le loro parole.

Alla domanda sul presunto ritrovamento di materiale pornografico a casa della donna i genitori rispondono: “Non è vero questo fatto, è assolutamente falso”. Poi aggiungono: “Non hanno fatto nessuna perquisizione, non hanno trovato nessun materiale; quindi, sono tutte ricostruzioni…Non sappiamo se quello che hanno raccontato le mamme sia vero, stiamo aspettando gli esiti della Magistratura, ci affidiamo a loro e siamo fiduciosi, per il resto…abbiamo tanta paura”.