Home Attualità Schettini: “In classe non c’è tempo per meravigliare, online ho libertà. Insegnare...

Schettini: “In classe non c’è tempo per meravigliare, online ho libertà. Insegnare non si può più limitare alla cattedra”

CONDIVIDI

Il docente di fisica volto del progetto editoriale “La Fisica Che Ci PiaceVincenzo Schettini è stato intervistato ai microfoni de Il Quotidiano di Puglia: in questa occasione si è sfogato, parlando della fatica che comporta il provare a fare “bella scuola”.

“Fare bella scuola sta diventando sempre più difficile”

“In classe non si ha mai tanto tempo per meravigliare. Fare bella scuola sta diventando sempre più difficile, perché scappiamo, corriamo e c’è ancora un modo vecchio di approcciare le cose. Quando invece faccio lezione online ho ovviamente tutta la libertà di fare le cose, di dettare i miei tempi e di non dover rincorrere i voti con quell’ansia da prestazione così frustrante”, queste le sue parole.

“Ho sempre creduto che l’insegnamento oggi non si possa più limitare alla cattedra, ma ci sono tante altre possibilità, poi ognuno ovviamente decide il proprio percorso”, ha aggiunto.

Schettini: “Se fossi ministro dell’Istruzione investirei sui docenti. Non aumentando gli stipendi, ma facendoli viaggiare”

Ma cosa farebbe Schettini se fosse ministro dell’Istruzione? Ecco la sua risposta: “Farei un grosso investimento di soldi sugli insegnanti. Non aumentando lo stipendio ma dando loro delle possibilità. Ci sono tanti soldi per la scuola che vengono però destinati non alla scuola ma agli oggetti. Ogni scuola riceve migliaia di euro ogni anno con i quali vengono comprati oggetti, schermi, che poi vengono usati al 2% perché poi magari si preferisce usare la lavagna”.

“Io darei centomila euro a testa ai presidi e direi loro: prendete il vostro corpo docente e fate loro girare il mondo, due settimane all’anno, pagandoli, non solo il viaggio. Poi il docente torna e porta il suo know how a disposizione dei giovani. Questa sarebbe la scuola virtuosa, che funziona, così sarebbe entusiasmante per gli insegnanti riuscire a farsi la formazione che vogliono, non PowerPoint o corso sulla Privacy, che non serve a niente”.