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Lsu assunti Ata a 500 euro al mese: no fondi Pon proposti da Gallo (M5S). Mucci (Rgb): “pannolini caldi”

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Ha lasciato il segno la nostra intervista a Luigi Gallo (M5S), presidente della Commissione Istruzione della Camera, incentrata sui 5 mila ex Lsu internalizzati con contratti part-time: la categoria di neo assunti in ruolo, si è infatti rivolta allo Stato per chiedere il completamento orario e arrivare ad uno stipendio pieno. Dal M5S, come risposta, è stato presentato un emendamento al decreto scuola n. 22, in discussione al Senato, per l’attribuzione di incarichi aggiuntivi al personale Ata assunto a tempo indeterminato con un monte orario uguale o inferiore a 18 ore settimanali, con i costi da coprire con fondi Pon. E l’onorevole Gallo ha confermato di essere al lavoro “per garantire con priorità il completamento delle ore con altre supplenze”.

Alla Tecnica della Scuola è giunta la replica, tramite un video, di Aldo Mucci, responsabile Sgb, sindacato generale di base Sicilia, che rappresenta centinaia di lavoratori ex Lsu Ata.

Mucci non accetta la proposta dell’esecutivo, confermata dalle parole dell’onorevole Gallo, di proporre l’uso di fondi Pon per pagare aperture straordinarie ai soli Lxu Ata.

I PON non sono la soluzione!!!

Pubblicato da SGB Sicilia – Scuola su Martedì 12 maggio 2020

I fondi Pon? Il gioco delle tre carte

“I fondi Pon proposti dal Governo – dice il sindacalista – sono l’ennesimo gioco delle tre carte, perché vengono messi a bando su progetti di vario genere”.

Il rappresentate sindacale fa un esempio: “la scuola X di Palermo ne presenta quattro o cinque e gliene accolgono due o tre. Ora, alcuni Pon prevedono attività in orario extra, ma molti solo per l’acquisto di materiali o attività di servizio del personale Ata. In ogni caso, quando va bene si può sperare di prendere 400 o 500 euro nell’arco dell’anno: non crediamo che possa essere la soluzione”.

Governo incompetente?

Il sindacalista di base si scaglia dunque contro quella che definisce “l’incompetenza del Governo”, la quale sarebbe stata “già dimostrata nel bando di concorso che ha prodotto precarietà, lasciando una grande platea di lavoratori della scuola italiana con contratti part time: stipendi da 500 euro, stipendi quindi da sotto part time e sotto precari”.

Il sindacato Rgb ha proposto nell’ultimo incontro con l’amministrazione “uno scivolamento dei posti full time disponibili al centro nord verso il precario Sud. Lavoreremo intensamente su questa linea, perché – conclude Mucci – vogliamo riportare dignità ai lavoratori e alle loro famiglie. Non vogliamo ‘pannolini caldi’ dal Governo, su una vertenza tra l’altro vergognosa che ha contraddistinto negativamente il mondo del lavoro italiano. Noi andremo avanti su questa linea”.

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