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M – Il Figlio del Secolo, studenti incontrano Barbero: “Fascismo? A scuola si arriva a stento a parlarne, non c’è discussione”

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In questi giorni si parla moltissimo della serie Sky M – Il Figlio del Secolo, diretta da Joe Wright, in cui l’attore italiano Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini, nel momento dell’ascesa del fascismo. Alcuni studenti l’hanno vista insieme al docente Alessandro Barbero.

Anche Marinelli tra il pubblico

Sky ha organizzato ieri, lunedì 20 gennaio, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano “L’ascesa del fascismo: domande e risposte con Alessandro Barbero”, un incontro con lo storico, scrittore e accademico italiano dedicato agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori. Anche lo stesso Luca Marinelli era seduto tra il pubblico. Lo riporta Ansa.

La lezione sarà poi suddivisa in 4 episodi, disponibili all’interno del podcast “Chiedilo a Barbero” il 19 e 26 febbraio e il 6 e 12 marzo. Tantissime le domande a cui l’esperto ha risposto, come scrive Il Corriere della Sera. “Perché i fascisti adottarono il colore nero come divisa?”, “Le squadracce erano tutte di destra? E chi le finanziava?”, “Mussolini fu un soldato valoroso o fu dipinto così?”. 

Docenti in visibilio

“Io mi sento felice come una teenager di fronte al professor Barbero”, ha detto una docente presente. Un’altra insegnante ha spiegato: “Eventi come questi sono un modo più attrattivo di affrontare lo studio della storia. Noi l’abbiamo inserito in un percorso che abbiamo chiamato ‘Emotivo -sentimentale’ e in cui i ragazzi partecipano a conferenze, spettacoli e altri appuntamenti”.

“La maggior parte delle cose che so sul fascismo le ho apprese dall’Anpi a cui sono iscritto, dato che la scuola lo affronta nei programmi solo alla fine della quinta – ha raccontato uno degli studenti – . È importante invece affrontare questo argomento che è ancora un tabù e fare informazioni non di parte mia oggettive su ciò che è stato il fascismo.

Un’altra studentessa ha aggiunto: “Si arriva a parlarne agli sgoccioli, spesso non c’è possibilità di discussione in classe. Bisogna fare in modo che non accada più e sensibilizzare tutti”.

Marinelli e la brutta esperienza a scuola

Il protagonista della serie, intervistato da Vanity Fair, si è aperto in merito alle sue sensazioni alle prese con un ruolo così complicato e dalla forte valenza storica, parlando anche della sua esperienza a scuola. “Pensavo di conoscere la storia ma mi sono trovato di fronte alla mia ignoranza, perché non sapevo veramente tutto. Penso che sia importante proprio questo nella serie, il fatto di essere messi davanti alla propria ignoranza per riconoscerla e colmarla”, ha esordito.

Luca Marinelli, classe 1984, ha avuto non poche difficoltà tra i banchi: “Sono stato bocciato due volte. La scuola è stato un periodo particolare, e la mia strada l’ho trovata solo dopo, piano piano. Essere bocciati non è una cosa bella, per nulla. È una situazione che quasi vieterei. Non è solo colpa del ragazzo, ma anche dell’ambiente, della scuola, di chi insegna. Credo che ci sia una corresponsabilità. Ma ero comunque curioso, forse dovevo solo essere stimolato”.

A La Stampa l’attore ha ribadito il concetto: “Sono stato bocciato due volte, quello della scuola è stato un periodo particolare, diciamo che la mia strada l’ho trovata dopo, pian piano. Ero un ragazzo curioso come tanti, che forse andava semplicemente stimolato. Comunque essere bocciato non è una cosa bella, anzi, io quasi la vieterei, perché, secondo me, c’è una sorta di corresponsabilità. Non è solo il ragazzo che non va bene, ma forse anche chi insegna, la scuola, l’ambiente”, ha concluso.