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Maturità 2023, il dibattito: “Gli esami fanno schifo. Basta con la retorica secondo cui bisogna sostenerli per diventare adulti”

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La maturità, come ogni anno, si porta dietro una grande quantità di polemiche, dibattiti, osservazioni. C’è chi ha criticato le tracce delle prove di quest’anno e soprattutto gli autori, che a detta di molti non rientrano, per questioni di tempo, nei programmi di quinta superiore. Ci sono anche i diretti interessati, come Patrizio Bianchi, protagonisti delle tracce, che hanno criticato le scelte ministeriali.

“Maturità emblema del vecchiume italiano”

A partire dal post di un influencer su Instagram, si è scatenato un dibattito sulla funzione stessa degli esami di maturità. Quest’ultimo sostiene che “la maturità fa schifo”. “Leggo questi tweet nostalgici sulla maturità di persone che dicono quanto sia stato bello, importante e necessario sostenerla per diventare adulti. Io direi basta, basta con questa retorica: l’esame di maturità fa schifo, è un incubo. L’esame di maturità è la ciliegina sulla torta di un piano scolastico totalmente sbagliato e anacronistico. L’emblema del vecchiume italiano”, queste le sue parole.

Maturità incubo ricorrente, giusto che sia così?

Molti utenti si sono ritrovati in queste parole:

“Piuttosto rifarei un esame da 12 crediti dell’Università che quello di maturità”.

“Concordo e sottoscrivo da insegnante, insegnante chiaramente laureata due volte ma che la notte scorsa ha sognato che non aveva più il diploma e doveva rifare la maturità”.

“Amen! La maturità è inutile, secondo me. Io ero una delle migliori della classe, voti ottimi e dopo 5 anni così mi ritrovai a rischiare di avere un voto finale che non rispecchiasse il mio percorso! Io sarei per: alla fine dei 5 anni, al massimo, un voto finale dato dalla media dei voti totali”.

C’è anche chi, invece, crede sia un momento insostituibile, importante nello sviluppo della persona:

“Io mi ricordo un preciso momento durante l’esame di maturità nel quale ho alzato la testa, mi sono resa conto che stavo facendo qualcosa che avrei fatto una volta sola nella vita e stavo condividendo quell’esperienza con persone che sono state la mia seconda famiglia per 5 anni e mi sono commossa. Non è un incubo e basta per tutti”.

“Io che l’ho fatta nel 2020 col covid avrei preferito vivere quell’incubo. Mi spiace troppo averla fatta così”.