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Mense ed alimentazione, introdotta la dieta vegana nelle scuole delle aree USA colpite da obesità

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Le patologie relazionate alla malnutrizione sono divenute non solo un mero saso sanitario negli USA, ma anche politico. Numerosi studenti, con dati preoccupanti per le autorità sanitarie, sono affetti da sovrappeso ed obesità in alcune aree del paese, come California, Texas ed Arizona, ove il tasso di soggetti a sovrappeso è doppio rispetto agli altri Stati del paese. Il ruolo della scuola, anche come volano sociale, risulta cruciale per impartire una corretta educazione alimentare che sappia prevenire il fenomeno e, con il supporto di esperti, correggerlo per i soggetti già affetti. Alcuni istituti scolastici, con approvazione e polemiche, hanno adottato soluzioni più ortodosse tra cui una dieta a base di verdure ed alimenti proteici al fine di garantire, in rapporto alla nutrizione giornaliera consigliata, un apporto proporzionale agli standard per ragazzi e ragazze in adolescenza. La comunità scientifica si dice entusiasta, mentre le famiglie – specie le meno abbienti che hanno come unico riferimento alimentare la scuola – risultano le più polemiche, dato l’aumento complessivo dei costi dei servizi mensa. 

Un caso ed iniziativa non isolati

Grazie al crescente interesse negli ultimi anni per i cibi locali e per l’emergenza obesità, i programmi relativi al consumo di alimenti locali e gli orti scolastici, alcuni pasti hanno un aspetto molto diverso dai cibi surgelati e trasformati che sono stati associati alle mense scolastiche per generazioni. I sostenitori affermano che servire cibi freschi e locali aumenta l’accesso e il consumo di cibi nutrienti da parte degli studenti e migliora la qualità dei pasti scolastici e i tassi di partecipazione, benefici che sono più importanti che mai mentre i bambini americani affrontano una crisi dovuta alla malnutrizione a causa della scadenza dei programmi dell’era della pandemia. Secondo il censimento dei vari osservatori del 2019 dell’USDA, ogni anno circa 43 milioni di bambini partecipano a programmi dalla fattoria alla scuola e quasi 68.000 scuole includono cibi locali nel loro menu. 

I benefici per la scuola e tessuto economico

I vantaggi delle mense scolastiche che divengono locali sono numerosi. Il cibo percorre meno chilometri e richiede meno tempo per essere conservato. I programmi dalle piccole aziende alla scuola spesso lavorano con produttori rigenerativi che utilizzano pratiche agricole intelligenti per il clima. L’acquisto locale migliora la giustizia etnica promuovendo agricoltori e allevatori emarginati – che tendono a possedere fattorie di piccole e medie dimensioni – e aumenta la sicurezza alimentare attraverso pasti scolastici più sani per gli studenti.  Acquistando prodotti locali, le scuole stanno anche aumentando la resilienza economica nelle proprie comunità. “Ciò che aiuta davvero le famiglie di agricoltori sono i partner di riferimento che ordinano settimana dopo settimana in quantità pari a pallet”, afferma Anna Knight, un’agricoltrice di quinta generazione di Old Grove Orange che fornisce al distretto scolastico di Upland prodotti come il melone preaffettato,  arance e ravanelli di anguria biologici, tutti raccolti entro 24 ore dalla consegna, riporta The Guardian. “Non solo riusciamo a sopravvivere come agricoltori, ma possiamo avere studenti che vivono un’esperienza gastronomica”.