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Merito e premi ai docenti, decide il preside quanto dare. No secco dei sindacati

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Bisogna correggere la Legge 107 al più presto, perché non può decidere il dirigente scolastico in modo unilaterale l’entità dei premi al personale.

A dirlo è stato Gianni Carlini, coordinatore nazionale Sdc dirigenti scolastici della Flc Cgil che il 22 ottobre ha promosso a Torino un convegno nazionale sulla riforma della “Buona scuola”.

“Così com’è – ha detto Carlini parlando della riforma, in particolare del comma 126 – contiene misure sbagliate e controproducenti, perchè ha un’incidenza negativa sul clima della scuola che ha invece bisogno di partecipazione e condivisione”.

Le critiche del dirigente Flc-Cgil sono anche a quanto confermato delle ultime Faq del Miur, in particolare alla risposta fornita dall’amministrazione sul fatto che i criteri di assegnazione dei premi “vengono stabiliti dal rinnovato Comitato di valutazione (vedi composizione in comma 129) mentre l’assegnazione della somma, sulla base di una motivata valutazione, spetta al Dirigente scolastico”.

“Le scelte premio non vanno bene nella scuola – ribatte Carlini – c’è bisogno di un sistema di valutazione anche delle professionalità, ma con modalità condivise, devono essere contrattate, perchè, come dice la legge, tutte le volte che si parla di retribuzione connessa alla valutazione ci deve essere un passaggio contrattuale”.

“Grazie alla ragionevolezza dei dirigenti queste misure stanno creando meno problemi di quanto potrebbero fare – conclude Carlini – ma così non si può andare avanti”.

 

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Nella stessa giornata, si è espressa criticamente sulla questione pure l’Anief, che è tornata a criticare gli aumenti esigui, meno di 10 euro previsti dalla Legge di Stabilità: “3 milioni e 200mila lavoratori pubblici si vedranno rimborsati a fine mese meno di 8 euro di amento. Mentre, per il Governo, non si assegneranno i 5mila euro di arretrati, conseguenti al blocco contrattuale, risalente al 2009, perché al momento della firma del nuovo contratto gli aumenti saranno selettivi e in base alla prestazione dei singoli all’interno dell’unità produttiva (Decreto Legislativo 150/09, la riforma Brunetta della PA)”.

“Come, del resto, già sta avvenendo nella scuola, con l’avvio del fondo sul merito, quale salario accessorio, introdotto con il comma 126 e a seguire della Legge 107/2015, che attribuisce al dirigente scolastico l’ultima parola per assegnare i 24mila euro in media assegnati dall’amministrazione centrale ad ogni istituto. Un concetto ribadito nelle ultime ore dal Miur, attraverso – conclude l’Anief – alcune FAQ sul nuovo sistema nazionale di valutazione”.

 

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