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Nasce FABER, il primo chatbot educativo per i docenti progettato da INDIRE e Università di Cassino

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In un tempo di trasformazioni profonde, dove la scuola è chiamata a interpretare e guidare il cambiamento, nasce FABER, un nuovo alleato per chi insegna. Si tratta di un chatbot conversazionale sviluppato da INDIRE, in collaborazione con l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, pensato per supportare i docenti nella progettazione di percorsi didattici ispirati al pensiero sistemico, alla sostenibilità e all’innovazione pedagogica.

Il debutto ufficiale è previsto oggi, 18 giugno, durante la System Dynamics Summer School 2025, che si svolge alla Reggia Borbonica di Portici, vicino Napoli. L’evento, organizzato dal System Dynamics Italian Chapter (SYDIC) insieme all’Università Federico II, rappresenta un punto d’incontro tra ricerca, tecnologia e scuola.

Ma che cos’è FABER, esattamente? È molto più di un assistente virtuale. Grazie all’integrazione tra intelligenza artificiale e design narrativo, FABER costruisce vere e proprie esperienze di apprendimento personalizzate, che si adattano dinamicamente ai bisogni e agli stimoli del docente. L’obiettivo non è solo dare risposte, ma generare domande, visioni e idee per innovare la didattica.

“Volevamo creare un ambiente di dialogo, non un generatore automatico di contenuti”, spiega Giuseppina Rita Jose Mangione, ricercatrice di INDIRE. “FABER stimola la riflessione e accompagna i docenti in un processo di consapevolezza progettuale”.

All’interno della piattaforma Convai.com, FABER prende forma in un ambiente tridimensionale, con voce, aspetto e movimenti, come un vero e proprio tutor virtuale. A supportarlo, una solida Knowledge Bank basata su riferimenti fondamentali come Agenda 2030, GreenComp e Universal Design for Learning, che consente di orientare il lavoro del docente verso obiettivi chiari e condivisi.

Il funzionamento di FABER si basa su un modello linguistico flessibile, capace di regolare il livello di creatività delle risposte (la cosiddetta “temperatura”). Questo consente al chatbot di alternare momenti più analitici ad altri più esplorativi, particolarmente utili nelle fasi di brainstorming o progettazione interdisciplinare.

“Con FABER abbiamo voluto rompere lo schema del chatbot generico”, afferma Fabrizio Schiavo, anche lui ricercatore INDIRE. “Abbiamo creato un ambiente sicuro e orientato alla didattica, dove l’IA non sostituisce il pensiero umano, ma lo potenzia”.

Una parte fondamentale del progetto è rappresentata dalla collaborazione con l’Università di Cassino, che ha curato gli aspetti scientifici e seguirà le fasi di sperimentazione nelle scuole, con una particolare attenzione alle aree interne del Paese.

“L’intelligenza artificiale non va vista solo come uno strumento”, osserva Alfredo Di Tore, Professore Associato all’Università di Cassino. “È una vera infrastruttura strategica per ripensare i processi educativi, dalla metodologia alla valutazione”.

FABER è attualmente in fase di validazione nell’ambito di un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, con l’obiettivo di offrire alla scuola strumenti realmente capaci di innescare processi trasformativi e riflessivi nella progettazione educativa.