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Nei prossimi 10 anni la scuola perderà il 40 per cento degli addetti: servizi essenziali a rischio

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Settore pubblico a rischio per i pensionamenti. Infatti come riporta Quotidiano.net,  l’esodo verso la pensione di oltre un milione di dipendenti pubblici in dieci anni si farà sentire pesantemente in tutti i settori della Pubblica amministrazione.

La scuola perderà oltre 380mila insegnanti e amministrativi, circa il 40% del totale degli addetti.

Docenti e amministrativi da 55 anni in su sono circa 380mila, tutti che potranno andare via da qui a 9-10 anni, e si arriva addirittura a 590mila se si considerano anche coloro che hanno da 50 anni in su e potranno lasciare nei successivi cinque anni. Ben oltre la metà dei 943mila lavoratori del settore. Altri 37-38mila – da 55 anni – si trovano nelle stesse condizioni per quanto riguarda l’università. Passando alla sanità, le cifre sono ugualmente elevatissime: gli over 55 sono circa 216mila su un totale di 653mila addetti, ma se si mettono nel conto anche coloro che hanno più di 50 anni si tocca quota 355mila

 

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Nella sanità la situazione può rivelarsi altrettanto drammatica: meno 216mila, un terzo di tutti gli occupati. Non meno drastico il tracollo degli occupati nelle forze di polizia: circa 60mila in meno su 211mila complessivi.

I vincoli della finanza pubblica non permettono un ottimale turnover: “Certamente non potremo sostituire il milione di dipendenti che andrà in pensione nei prossimi dieci anni – osserva Francesco Verbaro, ex segretario generale del ministero del Lavoro, esperto di Pa e presidente di Formatemp –. Ci costerà già in spesa pensionistica. Dovremo quindi rivedere i modelli organizzativi e realizzare veramente, e non solo con annunci, una Pa digitale e individuare quindi i profili strategici e necessari da reclutare. Banale, ma rivoluzionario per le nostre amministrazioni”.

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