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Nuove regole per le convenzioni di cassa

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Con una nota del 20 settembre il Miur fornisce alle istituzioni scolastiche norme analitiche e dettagliate sullo schema delle convenzioni di cassa che le scuole stesse dovranno quanto prima sottoscrivere per adeguarsi alle norme contenute nella legge 135 del 2012.
La nota (quasi 50 pagine) contiene diversi allegati: uno schema di convenzione, un capitolato tecnico, lo schema di offerta economica e, per finire, persino una precisa tabella per le modalità del calcolo del punteggio spettante a ciascuna offerta.
Per gli appassionati di contrattualistica riportiamo, a titolo del tutto esemplificativo, il passaggio in cui si chiarisce in che modo va attribuito il punteggio per relativo al merito economico del tasso di interesse attivo proposto dall’Istituto cassiere.

Ebbene, il punteggio va attribuito usando una formula ben precisa
P = [(T max – T i.esimo) / (T max – T min)] x […]
Dove:
T i.esimo = tasso offerto dal concorrente i.esimo
T max = tasso più alto tra quelli offerti dai concorrenti ammessi alla fase di valutazione delle offerte economiche
T min = tasso più basso tra quelli offerti dai concorrenti ammessi alla fase di valutazione delle offerte economiche

Viene da commentare: “Robe da bocconiani…”
“Robe da bocconiani” che sarebbero certamente utili e necessarie se si parlasse di conti correnti bancari finalizzati a gestire alcune centinaia di migliaia di euro, ma così non sarà per svariate ragioni.
Intanto bisogna ricordare che a metà novembre le scuole dovranno trasferire alla Tesoreria Unica tutti i fondi disponibili sul proprio conto corrente bancario sul quale rimarranno davvero pochi spiccioli.
Senza dimenticare che a partire dal prossimo gennaio alle scuole non verranno più assegnate le risorse per le retribuzioni dei supplenti che verranno gestite direttamente dai Servizi del Tesoro.
E se poi si leggono nota e allegati in modo più analitico si scoprono delle vere e proprie chicche.
Per esempio il Miur prevede addirittura che possano esserci Istituti Cassieri disponibili a erogare cospicui contributi per la realizzazione di progetti didattici (ovviamente in tal caso la scuola dovrà tenere in debito conto tale disponibilità attribuendovi un punteggio supplementare).
Sembra quasi che al Ministero non abbiano la più pallida idea di come funzionino le casse scolastiche e non siano a conoscenza delle somme che su di esse circolano.
Il risultato è che per stipulare la convenzione di cassa per conti bancari che avranno una giacenza media di 10-20mila euro (nella migliore delle ipotesi) le segreterie delle scuole dovranno mettere in piedi un meccanismo degno di una holding lussemburghese.
Un’ultima osservazione: la nota (il termine, tra l’altro, fa pensare ad un documento di poche paginette) è ricca di sigle, acronimi e termini tecnici; per comprenderla, sarà bene armarsi di tempo e pazienza (e magari di un buon motore di ricerca che dia un aiuto al momento giusto).