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Pittoni sul concorso Ds lombardo: subito decreto per sbloccare assunzioni, poi albi regionali

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Se poi si dovesse arrivare all’annullamento definitivo del concorso, prima di indirne altri – dichiara il senatore leghista – crediamo sia arrivato il momento di cominciare a ragionare sugli albi regionali dei dirigenti scolastici, sulla falsariga del progetto che abbiamo presentato al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo per i docenti“.
Lo afferma il senatore Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione del Senato, dopo lo stop del Consiglio di Stato al concorso per dirigenti scolastici della Lombardia, che causa il blocco delle assunzioni con gravi ripercussioni sull’organizzazione scolastica. “Al di là delle criticità di un meccanismo ormai obsoleto evidenziatesi un po’ in tutte le regioni – spiega il parlamentare – c’è infatti il problema, molto sentito nelle aree più avanzate del Paese, della disomogeneità di valutazione sul territorio, che da sempre fa comodo fingere di non vedere finendo con il penalizzare i più capaci. Ci sono regioni in cui è decisamente più facile superare le prove di idoneità alla dirigenza scolastica. Con il risultato che tra le diverse zone si crea uno squilibrio nella disponibilità di personale. Abbiamo quindi messo a punto una proposta di revisione del sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici, ispirato al progetto già presentato al ministro Profumo per l’assunzione dei docenti, basato su graduatorie regionali. Basta ‘idoneità’: l’accesso al posto (dopo aver scelto in assoluta libertà la regione dove candidarsi, in ossequio a Costituzione e normativa europea), dipenderà dalla posizione in lista sulla base del punteggio che si dovrà guadagnare sottoponendosi a una valutazione approfondita a parità di condizioni con gli altri iscritti nella stessa regione. Questo fungerà da ‘calmiere’ agli spostamenti dalle zone con meno opportunità di lavoro ma valutazioni ‘generose’, a quelle con più posti disponibili ma maggiore rigore nei voti, evitando che candidati valutati con manica larga in altre realtà possano scavalcare chi effettivamente merita. Se servono 100 presidi, si pescheranno i primi 100 della lista regionale. Se ne servono 500, si pescheranno i primi 500. Ma non si dovrà più essere penalizzati perché la commissione della propria regione è più rigida di altre e quindi “produce” un numero di idonei inferiore. Ed eviteremo – conclude Pittoni – di trovarci in situazioni di vuoto, come sta succedendo nella regione più popolosa del Paese”.