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Posizioni economiche Ata: per ora, nessuna soluzione

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Per la questione delle posizioni economiche Ata non si intravvede, almeno per ora, una soluzione concreta.
Nella giornata di oggi Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu hanno preso parte al tentativo di conciliazione attivato presso il Ministero e al termine della riunione hanno fatto sapere che la conclusione della procedura di conciliazione si intende rinviata al momento in cui il Senato avrà approvato la conversione in legge del decreto sugli scatti di anzianità.
I sindacati fanno anche sapere di aver attivato “ulteriori iniziative di pressione sulla 7ª Commissione del Senato al fine di individuare una completa e totale soluzione del problema”. 
Il MEF, per parte sua, sta andando avanti senza ripensamenti e, con lo stipendio di febbraio, inizierà il recupero delle somme pagate a partire dal settembre 2013.
Non ci sarà nessun recupero, invece, per le posizioni economiche attribuite prima del settembre 2011.
La decisione del MEF, peraltro concordata con il Ministero dell’Istruzione, viene definita “inaccettabile” dai sindacati che denunciano “le possibili conseguenze negative sulla qualità del servizio fornito dalle istituzioni scolastiche qualora il personale ATA coinvolto, in assenza di retribuzione, sospendesse lo svolgimento di attività particolarmente delicate e necessarie all’utenza scolastica, ad es., il supporto agli alunni diversamente abili e la sostituzione in caso di assenza del DSGA”.
Intanto giungono alla nostra redazione anche segnalazioni di lettori che, tramite il portale NoiPA, hanno già ricevuto comunicazione della decurtazione di 150 euro sullo stipendio di febbraio.
Per quanto riguarda la possibilità che in fase di conversione in legge del decreto sugli scatti si riesca ad inserire una norma che salvi esplicitamente le posizioni economiche Ata, i dubbi sono molti anche perché la Commissione Bilancio del Senato non sembra per ora intenzionata a dare il via libera ad un provvedimento del genere.