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Precari infanzia e primaria chiedono giustizia e un posto in ruolo

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A proposito dell’intervista qui di seguito pubblicata abbiamo ricevuto la seguente richiesta di rettifica

Smentita per intervista rilasciata da parte della docente Sarnataro che dichiara di essere presente alla manifestazione del 2 settembre in piazza Montecitorio a Roma con il suo coordinamento. Assente lei ed il coordinamento. L’organizzatrice della manifestazione ero io Annamena Mastroianni e pretendo rettifica e smentita da parte della vostra redazione.

Abbiamo provveduto a eliminare il passaggio in cui la prof.ssa Sarnataro dice di aver partecipato alla manifestazione. L’errore è dovuto semplicemente ai tempi di stesura dell’articolo e della sua pubblicazione.
Precisiamo alla prof.ssa Mastroianni che pubblichiamo sempre le richieste di precisazione: non c’è bisogno di “pretenderle”. [ndr]

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I precari sono in fermento, e non solo per la vicenda del cosiddetto decreto “salvaprecari”. Ne parliamo con  la professoressa Luisa Sarnataro, presidente del Movimento Gae Storiche.

Prof.ssa Sarnataro, potrebbe indicare qual è la piattaforma del Movimento da lei presieduto?

Il Movimento si è costituito perché il nostro obiettivo è quello di dare giustizia e dignità alle docenti precarie della scuola dell’infanzia e della scuola primaria inserite a pieno titolo nelle Gae alle quali dal 2016 vengono sottratti i ruoli, e le supplenze annuali e temporanee da parte delle docenti diplomate magistrali ante 2001/02 che, con il solo diploma, hanno ottenuto cautelari con riserva e sono state inserite in Gae.

Quali azioni avete messo in campo per tutelare i vostri diritti?

Il Movimento, rappresentato sul piano legale in modo eccellente da un pool di avvocati, si è costituito in sede di Consiglio di Stato e ha vinto con la Sentenza Plenaria del 27 febbraio 2019 dove , per la seconda volta ed in modo questa volta inequivocabile, è stato sancito che non sussistono i presupposti per l’ ingresso nelle Gae da parte delle D.M. in quanto il diploma magistrale da solo , senza aver conseguito un’ inidoneità con una procedura concorsuale, non è titolo sufficiente per essere inseriti in una graduatoria finalizzata alle immissioni in ruolo qual è la GAE.
Cioè il DM é titolo valido per insegnare e per partecipare ai concorsi, ma non per essere immessi in ruolo come pretendevono le DM e i loro avvocati.
Successivamente la Cassazione lo scorso 22 luglio 2019 ci ha ulteriormente dato ragione, chiudendo definitivamente la questione.
Il Movimento e i suoi legali quest’anno hanno costantemente promosso incontri tecnici con il Miur per arrivare ad una conclusione definitiva della vicendama al momento la questione é ancora irrisolta.

I sindacati hanno appoggiato le vostre richieste?

I sindacati non ci hanno mai appoggiato, anzi li abbiamo trovati nelle udienze come nostra controparte.
Nonostante la Sentenza della Cassazione, leggiamo purroppo nei comunicati esplicativi dei sindacali che le direttive di passaggio in seconda fascia sono solo da ritenersi per chi ottiene il merito, ma non è affatto così !
La sentenza della Cassazione non è citata mai dai sindacati come soluzione definitiva senza attesa dei meriti.
Per i sindacati noi semplicemente non esistiamo.

Con esempi concreti ci fa capire come siete state danneggiate in questi anni?

Come già ho accennato, le docenti con il solo D.M.inserite in questi anni in GAE hanno danneggiato le docenti inserite nelle Gae a pieno titolo in posizione utile per essere nominate ruolo, perché a loro sono stati attribuiti contratti a tempo indeterminato con clausola rescissoria, ruoli che dovranno comunque lasciare. Noi su quei posti rivendichiamo il ruolo con retrodatazione giuridica 1.9.2019. Si é gridato sui giornali al loro presunto licenziamento, ma nessuno ha mai parlato alla nostra mancata assunzione, di chi le carte in regola ce l’ha e ha rispettato le leggi dello Stato.
La Sentenza della Cassazione, che indica in modo inconfutabile la strada legale da seguire da parte del Miur, putroppo non è stata ancora ottemperata. Chiederemo al nuovo Ministro di applicare la Sentenza della Cassazione , vistio che lo stesso Miur nei nostri incontri tecnici in estate ha affermato ripetutamente che tutto sarebbe cambiato con l’esito della sentenza della Cassazione.