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Riforma sostegno, i numeri inderogabili: massimo 2 disabili in classi da non oltre 20 alunni

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Per realizzare una didattica realmente formativa per gli alunni disabili, occorre che ve ne siano al massimo due all’interno di classi con non oltre 20 alunni.

Lo sostiene la Fand (Federazione tra le associazioni nazionale di disabili), giudicando quindi ancora decisamente migliorabile il decreto legislativo sull’inclusione scolastica, tornato da pochi giorni al Governo per la stesura definitiva.

L’associazione, “benché soddisfatta delle modifiche accolte” dei pareri espressi dalle commissioni parlamentari, evidenzia diversi elementi di criticità. Per cui, Al Governo la Fand chiede un “ultimo sforzo di attenzione e condivisione su punti imprescindibili”.

“Si tratta di aspetti ancora irrisolti e dunque suscettibili di modifica e miglioramento nel profilo di funzionamento e/o nel Pei (Piano Educativo Individualizzato) all’interno dei quali – spiega in una nota – dovrebbero essere indicati: i sostegni necessari a garantire un compiuto percorso di inclusione scolastica; il numero massimo di alunni per classe in presenza di un alunno con grave disabilità, che dovrebbe essere inderogabilmente di 20 e non come indicato genericamente nel parere dove ora è scritto ‘di norma’; non ci dovrebbero essere più di due alunni con disabilità per classe”.

 

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Va specificato – continua la Fand – che agli alunni che non raggiungono gli obiettivi del Pei e a quelli che non si presentino agli esami venga comunque rilasciato l’attestato di crediti formativi; e, infine, deve essere contrastata ogni forma di precariato sul sostegno“.

Un altro “importantissimo” aspetto da evidenziare, per la Fand, è la necessità della formazione dei docenti.

“In particolare, per gli insegnanti di sostegno delle scuole dell’infanzia e primaria, si dovrebbe rendere obbligatoria la scelta dell’indirizzo sul sostegno al terzo anno del percorso di laurea magistrale; per gli insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado, dovrebbero essere innalzati a 31 i crediti formativi universitari o accademici in pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione, psicologia, metodologia e tecnologie didattiche; infine, nel 2° e 3° anno del contratto su posti di sostegno si dovrebbero, comunque, sempre acquisire almeno 90 crediti formativi”.