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Riforma superiori: forse si riapre il confronto, ma la Toscana chiede il rinvio

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In attesa che Governo e Regioni trovino una soluzione all’empasse sulla mondo della scuola, bloccata da diversi mesi su almeno tre punti importanti (classi “primavera”, dimensionamento e riforma delle superiori), la Regione Toscana rompe gli indugi scrivendo al ministro Gelmini. Attraverso una lettera dell’assessore all’istruzione, Gianfranco Simoncini, chiede ufficialmente il rinvio di un anno sulla questione su cui la discussione ha buone possibilità di arenarsi: il riordino della scuola media-superiore.
Secondo l’assessore il settore ha delle scadenze importanti ed inderogabili da rispettare, ad iniziare della programmazione della rete scolastica che ogni Regione deve chiudere, come ogni anno, entro il 31 dicembre. E per farlo occorre chiarezza sulla definizione dei regolamenti della riforma, utili all’adozione di nuovi piani di studio e della nuova organizzazione scolastica.
Imporre delle novità epocale come quelle contenute nelle bozze definite da viale Trastevere “rischierebbe – ha spiegato lo stesso Simoncini presentando l’iniziativa – di creare problemi alle famiglie, costrette a iscrivere i ragazzi alle superiori già da febbraio, senza alcuna certezza sulla prosecuzione o meno del tipo di indirizzo prescelto. Siamo in una fase di impasse istituzionale e per questo ci auguriamo che si possa  finalmente riaprire un canale di dialogo. Comunque vada la discussione a livello nazionale – ha concluso l’assessore toscano – già oggi emerge un forte disagio nel mondo della scuola ed è di questo disagio e di queste incertezze che  ci facciamo portavoce nel chiedere, intanto, un rinvio”.
La Regione Toscana esprime inoltre perplessità su punti come “la mancata individuazione di collegamenti fra il sistema dell’istruzione professionale e la formazione professionale“, e la distinzione “poco chiara” fra tecnici e professionali. Considerando che siamo ormai quasi a novembre i margini che il dialogo possa riaprirsi entro breve e trovare una soluzione immediata nei tempri ristretti sono davvero remote.
Lo sa bene anche il Ministro, che per non perdere ulteriore tempo ha fatto slittare di un mese, a fine febbraio, la scadenza di iscrizione alle superiore. Gelmini ha poi deciso di invertire l’iter di rito inviando gli schemi di regolamento direttamente alle Commissioni parlamentari. Saltando, in questo modo, il parere (non vincolante ma indispensabile per l’approvazione) proprio della Conferenza Stato-Regioni. Accortezze che però potrebbero non bastare: il 23 ottobre le Regioni hanno trovato un importante accordo sulla sanità grazie all’incremento, approvato dal Governo, sul “Fondo sanitario nazionale”. Grazie al clima più collaborativo, nei prossimi giorni potrebbe così riaprirsi anche il confronto sulla scuola. Ma il tempo stringe ed ulteriori indugi aprirebbero le porte all’auspicio della Regione Toscana.