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Roberto Vecchioni: “Come entrare in sintonia con i giovani? Non facendo il trombone e neanche il giovane. È dura”

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Il cantante ed ex docente Roberto Vecchioni è sulla cresta dell’onda: dopo la partecipazione alla serata cover del Festival di Sanremo 2024 in coppia con il giovane Alfa cantando la sua “Sogna, ragazzo, sogna“, l’80enne ha pubblicato un libro ed è in tour.

“È successo tutto insieme, e a sorpresa. Da una parte, In altre parole: con Gramellini facciamo cultura in maniera semplice, quasi favolistica; non ci aspettavamo un riscontro del genere, in tv non c’erano programmi del genere.Dall’altra, Sogna, ragazzo, sogna con Alfa a Sanremo: ha messo in moto tutto”, ha detto ai microfoni de La Repubblica.

E, su Alfa: “Di lui mi ha colpito la positività, il fatto che è qui per costruire. Aveva quasi timore verso me, lo tranquillizzavo”. E, sul suo passato da docente: “Fare il professore di liceo fu una scelta di vita. Avevo successo, me anche voglia di trasmettere il bello della vita. E i ragazzi sono gli interlocutori migliori: perché si stanno formando, non hanno ancora la corazza né le ansie dell’età adulta”.

Come si entra in sintonia con le nuove generazioni? Ecco la risposta di Vecchioni: “È dura, l’ho imparato in aula. Sicuramente non facendo il trombone, e neanche il giovane. I ragazzi non hanno ragione a prescindere, ma vanno ascoltati. Invece li raccontiamo per ciò che non sono, cioè una generazione di svogliati. Sono solo cinici, non credono a niente. Ma qui la colpa è nostra”.

Alfa: “Vecchioni alle prove ha parlato del mio brano come fosse un compito di greco”

“Vecchioni mi ha dato uno spessore che mai avrei sognato”, ha raccontato il cantante Alfa ad Avvenire. Il professore ha dimostrato simbolicamente fiducia verso la nuova generazione lasciando completare il suo pezzo storico proprio a lui: “Un grande segno. Oggi c’è tanto cinismo sulle nuove generazioni, perché viviamo sui social, cosa difficile da capire per gli adulti. Siamo molto poco politici, sembriamo una gioventù ‘sdraiata’, ma in realtà abbiamo valori diversi e persone come il professore comprendono la nostra vitalità. Siamo pieni di ansie, bloccati, irrisolti. Ma abbiamo valori importanti: tutte le battaglie sulla parità di genere e l’ecologia sono state mosse in primis dalla mia generazione. Le nostre sono battaglie poco politiche e molto ideali, la mia generazione cerca bellezza”, ha detto il giovane.

“La nostra generazione non si sente degna di proseguire i compiti delle generazioni precedenti, è molto schiacciata dall’ansia e dal giudizio. Il professore ha particolarmente apprezzato. La prima volta è venuto alle prove col mio testo in mano e ne ha parlato come un fosse un compito di greco, Vecchioni che parla del tuo testo come fosse poesia…incredibile. Mi ha accolto nella sua famiglia, sono molto amico di suo figlio, si è creato un rapporto fra di noi, potrebbe venire a cantare nei palazzetti con me. Sottolineo la grandezza di un uomo che non avrebbe avuto bisogno di venire a Sanremo, invece decide di puntare su un ragazzo ed esaltarne la vitalità. Lui mi ha cambiato la vita. C’è un prima e un dopo quella esibizione all’Ariston”, ha aggiunto, con commozione.

Il duetto che ha colpito il mondo della scuola

Sulle note di “Sogna ragazzo sogna” abbiamo assistito a un viaggio generazionale bellissimo: la complicità tra docente e studente. Proprio il cantautore ed ex docente aveva raccontato di aver scritto quella canzone dedicandola ai suoi studenti e oggi, dopo tanti anni, arriva la risposta. Infatti, Alfa ha deciso di dare un finale alla canzone, rispondendo al prof con le sue strofe così da concludere un cerchio. Tutto ciò è valsa la standing ovation dell’Ariston.

E al mondo della scuola quel messaggio è arrivato. Infatti, tra i tanti ad aver condiviso il duetto c’è anche il prof Sandro Marenco che sul proprio profilo Instagram ha commentato commosso: “Grazie prof Vecchioni e grazie Alfa per avermi fatto vedere la mia scuola, quella che tanti insegnanti come me, come noi e tanti alunni come te, come voi, costruiscono ogni giorno”.

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