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Si torna sui banchi: per i pediatri serve tanta attività fisica

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Poca sedentarietà, al bando la tv e tanta attività fisica. Zaini, anche pesanti, portati per non oltre 20 minuti al giorno. È questa la “ricetta” che i pediatri ed ortopedici dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca e la cura a favore della salute dei bambini e dei ragazzi, inviano agli oltre 7 milioni di alunni e studenti che si apprestano a sedere sui banchi per l’avvio delle lezioni. Secondo i medici specializzati nella salute della tenera età è “nonostante l’allarme ‘zaino’ per la schiena dei nostri piccoli, che torna puntuale a ogni inizio anno, è alla sedentarietà eccessiva che si deve fare attenzione”.
Meno rilevante, rispetto a quanto indicato, negli ultimi anni sarebbe il non corretto uso degli zaini, a causa dei troppi libri: “non si deve drammatizzare: essi non sono causa di deformità o deviazione della colonna vertebrale se vengono portati, anche su una sola spalla, per brevi periodi. L`uso limitato a 10-20 minuti al giorno non crea alcun problema”. Il concetto che giunge dall’ospedale romano, specializzato per i minori, è che quindi l`attività fisica deve impegnare “il bambino ogni giorno e può iniziare già dal mattino, quando è possibile, raggiungendo a piedi l`edificio scolastico o può consistere nel concludere le lezioni con una lunga passeggiata con mamma o papà”.
Oltre al movimento naturale, i medici non dimenticano l’importanza “dell’attività fisica sportiva che, nei primi anni dell`età scolare, può essere il nuoto, attività fisica completa, che assicura uno sviluppo motorio adeguato e privilegia lo sviluppo armonico di tutto il fisico”.
Sul portale dell’ospedale capitolino vengono dispensati anche altri generi di consigli: si va dall`alimentazione più adatta agli studenti, alle indicazioni su postura, ad approfondimenti su temi rilevanti come il bullismo tra i giovani e il rapporto con le nuove tecnologie. Particolare attenzione a due aspetti solo apparentemente non prioritari: il rapporto con il proprio corpo e gli effetti sulla qualità delle relazioni degli adolescenti e il mondo dei social network, carico di potenziali rischi, anche drammatici, per i più sprovveduti.