Home Archivio storico 1998-2013 Personale Si vuole veramente mettere mano ai distacchi dei sindacati scuola?

Si vuole veramente mettere mano ai distacchi dei sindacati scuola?

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Esiste davvero l’intenzione, da parte della maggioranza che appoggia il governo Letta, di abolire la norma che consente ai sindacati scuola di godere del distacco dal servizio di alcune centinaia di suoi dirigenti?
Nei salotti della politica si dice che dopo l’abolizione graduale dei finanziamenti alla politica, adesso tocca al sindacato fare la sua parte, accettando che i suoi dirigenti attualmente distaccati rientrino in servizio nei loro ruoli di provenienza. In sostanza il dirigente sindacale distaccato, se è docente deve tornare ad insegnare la sua disciplina, se è dirigente scolastico torna a fare il preside e se amministrativo torna ad occupare il suo ruolo nelle segreterie scolastiche. Ma quanti sono i dirigenti sindacali del comparto scuola che attualmente sono distaccati? Si tratta di un piccolo esercito di 681 dirigenti sindacali distaccati dall’insegnamento o da altri ruoli, come quello del dirigente scolastico o personale ata, che sono attualmente suppliti da personale precario con contratto annuale.
Bisogna dire che i distacchi sindacali hanno già ricevuto dei sostanziosi tagli in questi ultimi anni, e sono ridotti proprio all’osso. Tuttavia non è escluso che in un momento di crisi come questo, non si abbia la reale intenzione di abolire del tutto l’istituto del distacco sindacale, che non riguarda solamente il comparto scuola ma più ampiamente tutto il pubblico impiego .
Come sono distribuiti tra le varie sigle sindacali i suddetti distacchi? Il sindacato con più distaccati è la Flc-Cgil con 206 dirigenti sindacali distaccati, 193 sono quelli della Cisl-Scuola, poi c’è lo Snals con 120 distacchi, segue la Uil-scuola 104 dirigenti distaccati, ed infine c’è la Gilda con 57 unità di personale distaccato.
Se dovesse essere approvato un decreto legge volto ad abolire i distacchi sindacali e quindi a fare rientrare in servizio i dirigenti sindacali attualmente distaccati, sarebbe veramente difficile da parte dei sindacati garantire i servizi e il funzionamento delle loro attività a cominciare dalla consulenza?
Se così fosse, il sindacato dovrebbe programmare le sue attività sulla base del volontariato della sua classe dirigente e con i finanziamenti derivanti dal numero delle deleghe dei propri iscritti.
Il segnale che lascia pensare che ci sia l’intenzione di mettere mano ai distacchi sindacali, nasce dal fatto che il governo Letta ha approvato in Consiglio dei ministri il decreto legge che prevede l’azzeramento del finanziamento ai partiti, sembra a molti consequenziale che adesso tocchi ai sindacati. Ma qualcuno come il deputato Giuseppe Brescia del M5S e componente della VII Commissione Istruzione e Cultura della Camera sostiene che è tutto un bluff. Infatti secondo Brescia, premesso che i partiti continueranno a prendere i rimborsi elettorali per altri tre anni, e poiché la Corte dei Conti ha dichiarato illegittimi i finanziamenti pubblici ai partiti, hanno introdotto al posto dei finanziamenti pubblici ai partiti, i finanziamenti alle scuole di partito che formano i futuri dirigenti politici. Il deputato grillino spiega che per le scuole di partito, il corsista avrà una detrazione del 75%, ciò vuol dire che Il partecipante che paga 1.000 alle casse del partito se ne troverà 750 rimborsati dallo stato sotto forma di credito di imposta. Allora forse bisognerebbe pensare che anche l’idea di abolire i distacchi sindacali sia il solito bluff di una politica gattopardesca, che finge di cambiare tutto, per non cambiare nulla.