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Sostegno, posti in deroga ai docenti di ruolo anche senza specializzazione

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Non solo i contratti di mobilità e gli escamotage, adesso anche la giurisprudenza sancisce che i posti di sostegno devono essere occupati dai docenti di ruolo, anche se privi di specializzazione.

LA SENTENZA DEL TRIBUNALE

Infatti, come si legge su Il Messagero.it, il Tribunale di Monza accoglie il ricorso di una docente di Crotone, assunta in ruolo in Lombardia grazie alla legge 107, ma che le è stato negato il trasferimento per ricongiungimento familiare.
Tuttavia, il Tribunale ordina il trasferimento in Calabria, assegnandole un posto di sostegno in deroga per l’anno scolastico 2017/2018.

Quindi, diversamente da come procede in genere il Miur, che assegna i posti di sostegno in deroga a supplenti, anche non specializzati, se finita la lista degli specializzati, i giudici di Monza hanno invece stabilito che, in caso di posto libero, la precedenza spetta al docente di ruolo non specializzato.

L’ESCAMOTAGE DEI TRASFERIMENTI

Tuttavia, l’orientamento dei giudici non è così diverso da quello che accadde lo scorso anno con la mobilità, quando, proprio per cercare di aiutare i docenti assunti in ruolo molto lontano dalle proprie famiglie, rimasti bloccati senza l’assegnazione provvisoria, questi potevano rendersi disponibili per i posti sul sostegno in deroga, escamotage che ha fatto infuriare i docenti specializzati che ancora non hanno ottenuto una cattedra.

LE PROTESTE DELLE ASSOCIAZIONI

Oltre ovviamente alle famiglie degli alunni disabili, con le associazioni di categoria, come FISH e LEDHA, che avevano rilevato come, per evitare che venga penalizzato un “soggetto debole”, il sostegno debba essere sempre garantito da personale specializzato, “altrimenti la toppa è peggio del buco”, e che garantisca di “portare a compimento il ciclo scolastico”.

Intanto, però, anche il Tribunale ha sancito il diritto di personale di ruolo non specializzato a coprire i posti in deroga sul sostegno.