Home Personale Stipendi da fame, non se ne può più!

Stipendi da fame, non se ne può più!

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Nelle famiglie dove a portare il pane (solo quello, perché carne e pesce costano troppo) a casa è il personale scolastico, si raschia ormai il fondo del barile, non si arriva alla seconda settimana del mese, e debiti con lavoretti in nero abbondano per sbarcare il lunario. Non è del resto una novità, con un contratto scaduto da 7 anni ormai e stipendi ibernati.

Il personale scolastico, dunque, per chi non l’avesse ancora capito, o fa finta di non capire, vive da anni in grave difficoltà economica.

A volte i casi rasentano anche dinamiche d’indigenza totale, come i docenti costretti ad andare a mangiare o a dormire nelle strutture della caritas. Nel frattempo sono state introdotte solo “mancette” per tenere buona una categoria di lavoratori pubblici che da tanti, troppi anni, sono sfruttati e malpagati, rispetto ai compiti istituzionali ed alle responsabilità loro affidate.

Dunque, in base alla media degli stipendi europei ed ai carichi di lavoro, si può tranquillamente affermare che: il salario mensile di questi lavoratori dello Stato, negli anni, è divenuto oramai un salario “settimanale”.

Nel senso che il personale lavora per un mese e gli viene però corrisposta una somma che dovrebbe essere dovuta per una sola settimana di lavoro, specialmente alla luce dei pesanti sovraccarichi di lavoro introdotti dalla L. 107/15. Per non parlare poi del personale ATA, costretto a fare doppi e tripli lavori, il più delle volte in nero, per poter solo sopravvivere. Per rendere l’idea del grado di esasperazione raggiunto da una categoria, fino ad oggi, oltremodo silenziosa ed educata, abbiamo raccolto lo sfogo di una docente di ruolo, con decenni di onorato servizio, alla quale non è stato neppure riconosciuto il famoso “bonus merito”.

La docente in questione ha postato il messaggio sulla pagina facebook “ProfessioneInsegnante“, un gruppo che conta all’incirca 60.000 membri tra docenti ed ata.

Ecco cosa scrive: “Mi vergogno di essere una maestra e di percepire uno stipendio misero dopo quello che doniamo e facciamo per la scuola! Ho tre figli all’Università,un marito che ha perso il lavoro, prestiti che non sono riuscita più a pagare,quindi stipendio dimezzato dallo Stato, sono sotto in banca, sono rimasta senza gas per due mesi perché non riuscivo a pagare le bollette e,quindi mi è stato tagliato, ho fatto richiesta, in questi due mesi di vacanza, di poter fare la baby sitter e nessuno mi ha, ancora chiamata.

Ogni giorno che passa mi aspetto il citofono che suona per avvisarmi che mi taglino, anche luce e acqua. Ditemi, è vita questa? Ho fatto la maestra dando il meglio di me e non ho ricevuto il bonus! Ma in che Stato viviamo? Cosa preparerò per cena stasera? Poi, leggo che dovrei pagare i corsi!