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Trasferimenti, un docente scrive a Renzi: chi riparerà le lacrime di mia figlia?

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C’è un’accorata missiva di un docente, diffusa dal portale possibile.com, che sta facendo il giro del Web.

 
 
E’ stata scritta dal professor Antonio Capodieci, catapultato anche lui in un girone dantesco degli ambiti terriotoriali, la ormai conclamata “macchina infernale” introdotta con la Legge 107/15, la cosiddetta “buona scuola”: racconta lo spaccato sociale di un fenomeno che sta investendo in pieno migliaia di docenti e le rispettive famiglie.
 
Insegnanti che dovranno subire i devastanti effetti di una legge che sembrerebbe stia portando tanto scompiglio, malumore e ulteriori disati in un sistema scolastico che un tempo era invidiato ed emulato da tutto il mondo. E che forse, probabilmente, andava lasciato com’era. 
 
 
Così scrive il docente rivolgendosi pubblicamente al Presidente del Consiglio:
 

“Caro Matteo,

auguro a te, ai membri del tuo governo, a tutti i parlamentari che lo sostengono ed alle rispettive famiglie di passare quello che io, la mia famiglia e le famiglie di decine di migliaia di professori italiani stanno passando in questi mesi a causa della cosiddetta buona scuola.

Stai letteralmente deportando da una parte all’altra dell’Italia decine di migliaia di persone. Per la grande maggioranza madri di famiglia, tra i 40 e i 55 anni, con 20 anni di anzianità, con figli piccoli, che in passato non erano emigrate, non per pigrizia ma per condizioni familiari che rendevano impossibile l’emigrazione.

Tu, invece, li hai messi di fronte ad un aut aut: o in ruolo oggi o mai più. Stavano meglio quando erano precari. Troviamo madri di figli di 3 anni sbattute a Udine, senza che lo abbiamo chiesto, o mogli di disoccupati, con mutuo e figli piccoli mandati in Lombardia.

Mi chiedo se tu e i tuoi sostenitori, dalle vostre poltrone dorate, vi rendete conto delle conseguenze delle vostre sciagurate scelte. Come faranno queste madri, queste famiglie a – letteralmente – sopravvivere a partire dal primo settembre?

Come potranno organizzarsi? Si sposta tutta la famiglia o solo loro?

I figli li porteranno con loro? E chi li cura quando i genitori saranno a scuola? Come pagare il mutuo? E le bollette di due case: come si fa? Lo capite che con 1300€ al mese è impossibile sopravvivere in queste condizioni.

E le lacrime dei nostri figli che piangono e piangeranno per la partenza della loro mamma come le ripareremo? Come spiegargli tutto questo?

Sai, Matteo, sono queste alcune delle semplici, misere, questioni che noi dobbiamo risolvere in pochi giorni.

Voi con i vostri privilegi, i vostri stipendi d’oro, i vostri figli che nascono dirigenti, di queste miserie non dovrete mai occuparvi: per noi sono dei veri tormenti.

Non capisco la ragione delle vostre sciagurate scelte, se non costringere le persone a licenziarsi, e mi chiedo come i rappresentanti di questo territorio che sostengono il tuo governo possano tollerare il peso sulla coscienza di tanto male che state facendo. Possibile che non vengano toccati dalla sorte delle famiglie dei loro conterranei? Sarà vero che “Parigi val bene una messa”, ma un probabile posto in Parlamento potrà valere il futuro e le lacrime di tante famiglie?

Ovviamente tutto questo non porta alcun vantaggio né alle scuole né agli alunni, perché le persone continuano a ruotare e il sistema è sempre più instabile…

Avete pochi giorni per porre rimedio a questa sciagura, altrimenti stai sereno, almeno fino a Ottobre”.

 

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