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Trieste: laboratori didattici sull’aria per avvicinare studenti e scienza

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“Tempo da lupi” e “La fisica dell’aria”: non sono film o di documentari, ma laboratori didattici per stimolare anche nei giovanissimi curiosità nei confronti della ricerca scientifica. L’iniziativa è stata attivata a Trieste, presso la Stazione Marittima, dove fino al 21 dicembre è aperta al pubblico la kermesse Esposizione di Ricerca Avanzata. I laboratori, quest’anno dedicati all’elemento aria, intendono avvicinare la gente comune all’attualità scientifica legata al clima, all’inquinamento atmosferico, all’esplorazione spaziale e al monitoraggio ambientale; osservatori privilegiati dell’organizzazione sono bambini e ragazzi delle scuole, coinvolti nella realizzazione di semplici strumenti scientifici e divertenti esperimenti per capire le proprietà dell’aria.
Accanto ai laboratori didattici, curati da “Editoriale Scienza”, l’iniziativa triestina ospita la mostra fotografica “Immagini d’aria” con splendide fotografie dagli archivi Alinari e l’esposizione “Cassini, il messaggero del sistema solare”, edizione italiana curata dall’Istituto di Fisica dello spazio interplanetario con il contributo e sostegno del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, della mostra realizzata dal British Council per ricordare l’importanza delle grandi scoperte avvenute negli ultimi anni nell’esplorazione dello spazio.
I programmi si svolgono alla presenza di importanti istituti di ricerca nazionali, tra cui l’Enea che propone un simpatico percorso, particolarmente consigliato per le scuole, che coinvolge i visitastori in un gioco a quiz legato al clima e ai cambiamenti climatici: “L’aria che tira”. Gli insegnanti interessati usufruire di un servizio di visite guidate contattando la “Globo divulgazione scientifica” (tel. 040-3755565/3755567). La kermesse permette anche di provare l’ebbrezza di pilotare un jet della Pattuglia Acrobatica Nazionale (il 14 dicembre) attraverso la presenza di ricercatori dell’università di Udine, del laboratorio di Interazione Uomo-Macchina, con il simulatore di volo in realtà virtuale immersiva: indossando il casco, il visitatore si cala nell’abitacolo e si può imparare a pilotare il velivolo della Pattuglia. La simulazione permette infatti di eseguire le manovre dei piloti delle Frecce Tricolori con un elevato livello di realismo. In programma anche una serie di incontri con i protagonisti della ricerca, sempre su argomenti di divulgazione scientifica.