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Unicobas: “Al ministro Gialmini rispondiamo con lo sciopero”

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Alla domanda ”Cosa pensa Unicobas del nuovo ministro ?“, il segretario nazionale Stefano d’Errico risponde con una battuta: “Ma chi, il Ministro Gialmini?”
No, veramente si chiama Giannini .. E poi, insomma, i propositi dichiarati fanno ben sperare.
“Sì, certo, ha parlato di potenziare il diritto allo studio per incentivare il merito, combattere gli abbandoni, ridare valore ai titoli di studio e lavorare per una maggiore integrazione tra comunità di docenti e comunità di studenti”.
E non siete soddisfatti?
“I proclami sono una cosa, i fatti sono ben altri. Il suo curriculum parla chiaro.
A noi pare che ci stiamo avviando verso una ulteriore limitazione della libertà d’insegnamento tramite ‘valutazioni’ discrezionali d’autorità e verso una gestione sempre più privatistica della scuola incardinata sulla figura del ‘dirigente’ e su un intervento massiccio dei privati”.
“Senza dimenticare
– aggiunge d’Errico – che Giannini-Gialmini ha già detto chiaramente che gli scatti di anzianità hanno ormai fatto il loro tempo. In realtà se avessimo conservato gli automatismi, pur senza rinnovo contrattuale alcuno, avremmo oggi nella scuola retribuzioni molto più alte. Persino la Svizzera, paese liberista per eccellenza, che non prevede premi d’anzianità per nessuno, li conserva solo per gli insegnanti (e sono annuali), perché in tutto il mondo si sa bene che ad insegnare si impara soprattutto insegnando”.
Ma quella di legare gli stipendi al “merito” non è una idea né nuova né liberale: era stata lanciata già da Luigi Berlinguer una quindicina di anni fa.
“Certo, i problemi arrivano da lontano, esattamente dagli inizi degli anni Novanta, quando i sindacati rappresentativi accettarono che la scuola entrasse a far parte del pubblico impiego. Il contratto del 1995 ha sancito la cancellazione, nei fatti, di un contratto specifico per la scuola e da allora non possono più esistere ‘aumenti’ pensionabili degni di tal nome, restano solo mance legate a presunti ‘meriti’ mai stabiliti”.
A proposito di valore del titolo di studio voi cosa pensate ?
“Mi sembra chiaro che Giannini-Gialmini voglia realizzare l’ultimo punto del programma della Loggia P2 rimasto ‘inevaso’ e cioè eliminare il valore legale del titolo di studio, in modo che un laureato possa venire retribuito come se non avesse neppure la licenza elementare”.
Insomma, al nuovo Ministro non concedete nessuna possibilità di appello ?
“E come potremmo fare ? Ormai il percorso è fin troppo chiaro: eliminazione degli organi collegiali, trasformazione delle scuole in fondazioni, finanziamenti alle scuole paritarie e ai diplomifici privati, riduzione dei licei a 4 anni, riduzione o addirittura cancellazione dell’insegnamento della filosofia e storia dell’arte”.
“A questo punto
– conclude il segretario di Unicobas – non abbiamo alternative: confermiamo lo sciopero del comparto fino al 22 marzo. I docenti si asterranno dalle attività aggiuntive e dai progetti, dagli incarichi, nonché dalle sostituzioni e dalle funzioni strumentali; il personale Ata non svolgerà più lavoro straordinario e si asterrà dalle attività legate alle seconde posizioni economiche”