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Rientro a scuola, la rabbia dei docenti over 55 “fragili” e a rischio Covid: perché niente test sierologici?

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I docenti over 55 sono tantissimi: oltre 300 mila. Una parte di loro, quelli nominati nelle commissioni della maturità 2020, tra una settimana tornerà nella propria scuola, dove non metteva piede da oltre tre mesi per via della chiusura indotta dal pericolo contagio di Coronavirus.

Inail: si valuti l’inidoneità temporanea al lavoro

Abbiamo già scritto sul fatto che gli over 55 sono, stando alle indicazioni più recenti dell’Inail sulla gestione del Coronavirus, la fascia d’età che occorre tutelare in modo maggiore. L’Istituto nazionale di previdenza ha infatti indicato la necessità di attuare “una sorveglianza sanitaria eccezionale per i lavoratori con un’età superiore a 55 anni”, tanto che “si potrebbe valutare, in assenza di copertura immunitaria adeguata, (verificata con test sierologici) la possibilità di un giudizio di inidoneità temporanea al lavoro”.

In risposta, il ministero dell’Istruzione è subito corso ai ripari: nella Nota del 29 maggio scorso ha richiamato l’art. 26, comma 1, lettera c) dell’OM 16 maggio 2020, n. 10 sull’Esame di Stato del secondo ciclo, in merito alla necessità di disporre la partecipazione all’Esame dei commissari in videoconferenza o in altra modalità telematica sincrona, qualora risulti per essi, da apposita certificazione medica, il rischio di contagio: abbiamo quindi rilevato che il docente fragile oltre ad avere l’opzione di mettersi in malattia per la sua condizione di salute, potrebbe fare richiesta, con allegata la certificazione medica, di partecipare agli esami a distanza per evitare rischi di contagio del Covid-19.

L’età non basta

Avere almeno 55 anni, quindi, non basta per essere esentati dal tornare a scuola. La decisione ai diretti interessati non va giù. Alcuni di loro lo hanno fatto presente in occasione dello sciopero dell’8 giugno, voluto dai sindacati per esprimere il loro dissenso alla politica che si sta portando avanti sulla scuola anche nel difficile periodo del Coronavirus: questi insegnanti temono che al rientro a scuola a settembre diventino, come indicato dai virologi, i più esposti ad eventuali ritorni del contagio.

La prof della Gilda: il protocollo non dà garanzie

“Ci guardi, con la Fornero si va in pensione a 67 anni, quindi la maggioranza degli insegnanti ha più di 55 anni, un’età molto a rischio per il covid 19”, ha detto all’agenzia Ansa Antonietta Toraldo, insegnante di inglese e coordinatrice regionale Fgu Gilda Campania nel corso della manifestazione unitaria dei sindacati a Napoli.

La docente ha spiegato “la paura nasce perché il protocollo predisposto da comitato tecnico scientifico non dà garanzie”.

Perchè, ha aggiunto, “non c’è la misurazione temperatura, nè i test sierologici. Forse in Campania si faranno, il governatore De Luca li ha promessi per docenti e personale Ata, ma di studenti non se ne parla. Siamo preoccupati anche perché ci daranno le solite mascherine chirurgiche che non danno garanzie e gli studenti verranno con mascherine fai da te. Anche in queste settimane per la maturità i professori non si sentono garantiti e infatti la Gilda non ha firmato il protocollo. In Campania siamo più tranquilli perché i contagi ora sono pochissimi, anche zero, ma in generale la situazione non è sicura”.

Creare nuovi spazi per la didattica

La docente sindacalista ha aggiunto che “per sdoppiare le classi servono nuovi insegnanti ma nuove assunzioni non ce ne saranno, perché i concorsi che si faranno in autunno: se tutto andrà bene porteranno assunzioni al settembre successivo. In più mancano le aule. Per questo proponiamo di ripristinare tutti gli edifici scolastici che sono stati dismessi negli anni, parliamo di decine e decine di plessi solo in Campania: alcuni sono rimasti vuoti, altri riutilizzati ma si potrebbero recuperare”.

Il sindacato non ha mai abbandonato l’idea del concorso per titoli, trasformato in Senato in una procedura con prova scritta a fine Covid-19: bisogna “snellire le procedure concorsuali, non per fare entrare gente senza professionalità, ma perché parliamo di colleghi che hanno già esperienza. Proponiamo un anno di tirocinio e alla fine i dicenti sosterrebbero una prova orale per l’assunzione definitiva”.

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