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Abrogare, senza dimenticare provvedimenti urgenti

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Nella loro lettera al Presidente della Repubblica e al Ministro dell’Istruzione i Comitati Promotori della Legge popolare sul sistema scolastico non dimenticano proprio nulla, né le dichiarazioni di principio né le richieste di “provvedimenti urgenti e mirati, che possano consentire almeno un normale avvio delle attività scolastiche fin dal prossimo settembre”.
In effetti nelle 10 cartelle di testo rese note oggi e già inviate sia al Quirinale sia a Viale Trastevere ci sta davvero tutto.
In primo luogo lo slogan che in questi anni è stata più volte ripetuta nelle piazze e nelle assemblee: “l’abrogazione della legge 53/2003 è una misura obbligata per creare le condizioni per una reale risoluzione dei problemi”.
Ma poi, subito dopo, iniziano le richieste concrete per evitare che, in attesa di un intervento palingenetico del Parlamento, tutto resti com’è per troppo tempo.
Il problema prioritario, sostengono i Comitati (e su questo punto la convergenza con i sindacati è pressochè totale), è quello di “dotare le scuole statali delle necessarie risorse economiche e del personale adeguato e qualificato, fin dall’inizio del prossimo anno scolastico 2006/07, a partire dal ripristino del vero tempo pieno e tempo prolungato”.
L’abolizione degli anticipi è considerato invece un obiettivo da perseguire “in prospettiva”.
E, sempre in materia di organici, si ribadisce la necessità che vengano garantiti i posti di sostegno (“In pochi anni – denunciano i Comitati – la dotazione di sostegno si è più che dimezzata”) e ripristinati “in congruo numero, i facilitatori linguistico-culturali nelle situazioni in cui erano presenti in passato, e di istituirne ex novo in tutti i contesti territoriali in cui dovesse risultare necessario”.
C’è poi la questione dei Programmi di insegnamento: i Comitati chiedono di “confermare la piena validità dei programmi e degli orari d’insegnamento del ’85 per la Scuola Elementare, del ’79 per la Scuola Media e gli Orientamenti del ’91 per la Scuola Materna e di sancire definitivamente la non validità delle “Indicazioni Nazionali” allegate al D.Lgs. 59/2004″
Vanno poi “radicalmente ripensati i provvedimenti adottati negli ultimi due anni in materia di valutazione del sistema”
E, sempre in materia di valutazione e certificazione, i Comitati sottolineano “l’inadeguatezza di strumenti quali il portfolio delle competenze, che tenta di fissare ciò che per sua natura è mutevole ed in continua evoluzione”
L’ultima richiesta riguarda infine la riduzione del numero di alunni per classe, “premessa indispensabile perché si faccia buona scuola e si comincino a combattere disagio e dispersione scolastica”.
La lunga lettere si conclude con un appello d’obbligo: “venga avviato immediatamente il percorso parlamentare che porti al ritiro di tutti i decreti attuativi della legge 53/2003 riguardanti la scuola dell’infanzia, elementare, media e superiore, nell’ottica dell’integrale abrogazione della legge 53/2003 stessa”.
La lettera, indirizzata al Presidente Napolitano e al Ministro Fioroni, è stata sottoscritta da 120 Comitati di tutta Italia, da Aosta fino a Castelvetrano, passando attraverso tutte le regioni d’Italia.