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Algoritmo mobilità: come funziona il sistema di assegnazione alla sede?

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C’è ancora tanta paura che anche per il 2017/2018 l’algoritmo della mobilità possa generare degli errori. Cerchiamo di spiegare come funzionerà il sistema.

Per comprendere come funzionerà, nella mobilità dei docenti 2017/2018, il sistema di assegnazione ad una delle sedi scolastiche richieste o degli ambiti richiesti, bisogna puntualizzare alcune cose.

Intanto bisogna sapere che un docente che chiede trasferimento o passaggio potrà richiedere al massimo 15 preferenze. Di queste 15 preferenze al massimo 5 potranno essere di scuola, mentre le altre 10 di ambito o provincia. La domanda di trasferimento provinciale e interprovinciale è unica, quindi le 15 preferenze esprimibili potrebbero essere espresse, qualora lo si volesse, anche scegliendo scuole e ambiti di più province oppure di una sola provincia. Il docente aspirante alla mobilità potrebbe anche richiedere 15 preferenze tra ambiti e province, senza richiedere scuole.

Cerchiamo di capire come funziona l’algoritmo per assegnare la sede di titolarità al docente. L’algoritmo tiene conto primariamente del punteggio e delle precedenze in ordine alle preferenze scelte. Se per esempio in un dato ambito 00X di una data regione ci sono 6 posti di A027 (matematica e fisica) vacanti e disponibili o che si rendono vacanti e disponibili per effetto di un incrocio in uscita, allora il sistema individua i 6 docenti titolari in provincia con punteggio più alto, o con precedenza, che abbiano espresso solo le scuole di quell’ambito, solo l’ambito stesso oppure entrambe le opzioni. Il sistema prende in considerazione il docente con la precedenza più alta o, in mancanza di questa, con il punteggio più alto ed esamina l’ordine delle preferenze scelte per verificare la disponibilità del posto. Se per esempio il primo docente ha espresso solo 5 scuole dell’ambito 00X e in queste scuole non ci sono disponibilità di A027, il sistema non dispone il trasferimento e passa al secondo docente. Se il secondo docente invece ha espresso soltanto l’ambito 00X verrà necessariamente soddisfatto con titolarità su ambito. A questo punto la macchina potrà vagliare la situazione del terzo docente, che per esempio ha chiesto prima 5 scuole dell’ambito 00X e poi lo stesso ambito, il sistema collocherà il docente nella prima preferenza disponibile che potrebbe essere anche una scuola. In buona sostanza il sistema procederà fino a completare la copertura dei 6 posti, coinvolgendo nella disamina delle preferenze anche più dei 6 docenti con precedenza o punteggio più alto.  

In conclusione nell’ambito 00X si sono effettuati tutti gli spostamenti possibili per coprire i 6 posti di A027, alcuni docenti saranno finiti su scuola altri su ambito, a seconda delle preferenze espresse e soprattutto del loro ordine. Appena terminata la mobilità provinciale, il sistema cancella tutte le domande uniche soddisfatte su scuole e ambiti delle province. Quindi si passa alla mobilità interprovinciale, dove l’algoritmo è più complesso, anche se funziona con lo stesso principio.

Il timore che l’algoritmo possa fallire nuovamente creando contenzioso tra Miur e docenti è concreto, ma questa volta sarebbe veramente paradossale dopo la kafkiana esperienza dell’anno scorso. Ci auguriamo che la Ministra Valeria Fedeli sia più brava e fortunata della Ministra Stefania Giannini.