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Alunni disabili, ci sono licei che non li vogliono. Giuliani: è sbagliato, sono un arricchimento per i compagni

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“Non è per fare retorica, ma un ragazzo disabile all’interno della classe è sempreun arricchimento, sia per lui, sia per la crescita dei compagni normodotati: anche nei licei”. Lo ha detto il 14 gennaio il nostro direttore responsabile, Alessandro Giuliani, a colloquio con Radio Cusano, nel corso della trasmissione L’angolo del direttore, commentando la tendenza di alcuni licei di Roma nel rendersi accattivanti agli occhi dei genitori nell’assicurare la massima efficienza anche attraverso la mancanza di allievi disabili. Come se l’allievo che necessita del sostegno costituisse un impaccio per una classe dai livelli scolastico più elevati rispetto alla media.

“L’eterogeneità è crescita”

“Le cose stanno diversamente. E i docenti lo sanno bene. Tanto è vero che alcuni istituti romani – ha ricordato Giuliani – si caratterizzano per l’inclusione nelle loro linee guida di proposte personalizzate rivolte a studenti con difficoltà di apprendimento, a partire dai Dsa”.

Questi istituti non hanno alcun problema nell’accogliere alunni con disabilità certificata: “La decisione di respingere ragazzi disabili non è condivisibile. Direi che è anti-tutto”, perché il diritto allo studio non può essere negato.

Durante la trasmissione è stato ricordato che “l’eterogeneità è sinonimo di crescita. Mentre in una classe uniforme, con studenti appaiati sui livelli, il margine di crescita diventa minimo”.

Open Day e pensione anticipata

Nella puntata del 14 gennaio si è anche parlato degli Open Day che stanno svolgendo in questi giorni nelle scuole (“non tutte le famiglie riescono a filtrare e ad interpretare quelle che risultano a volte delle vere operazioni di marketing messe in atto negli istituti per reperire iscrizioni in vista dell’anno successivo”) e pensioni anticipate (“nel decreto contenente quota 100 che si approverà giovedì in CdM dovrebbe essere prevista la possibilità per docenti e Ata di presentare la domanda entro il prossimo 28 febbraio, anche se molti non lo faranno per via dei tagli all’assegno”).