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Asinus asinum fricat: asini contro il bullismo

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L’intuizione di questa nuova e utile, forma di pet therapy – nel caso di asini si parla di onoterapia – è di Massimo Furegon, perito agrario, e della moglie Sabrina Lincetto, educatrice. Sono stati loro, racconta il quotidiano online Lettera 43, a pensare che proprio gli asinelli, portati nelle scuole, avrebbero potuto aiutare gli insegnanti nei progetti contro il bullismo.
E così hanno cominciato il loro tour attraverso gli istituti padovani, mettendo a disposizione alcuni dei 20 asini di cui dispongono per calmare i ragazzi più violenti.
“Con i ragazzi più difficoltosi gli asini riescono a dare il massimo. Li trasformano completamente facendo leva sulle emozioni”, ha spiegato Furegon.
Nel progetto educativo è previsto che bambini e ragazzi imparino ad accarezzare e a coccolare gli animali, ma anche a strigliarli, a dare loro da mangiare, a cavalcarli e a portali a passeggio.
“Sembrano azioni semplici, invece sprigionano una profonda carica rilassante, infondono benessere e creano un legame positivo. Ci sono stati casi di ragazzini violenti che hanno avuto un approccio pesante, le prime volte, ma lo sguardo profondo e dolcissimo degli asini ha immediatamente placato perfino i più terribili”.
I ciuchini professori funzionano così bene tanto che l’Uls 16 di Padova ha deciso di coinvolgerli nelle iniziative che riguardano persone con problemi psichiatrici.
Ma perché proprio gli asini? “Sono animali molto dolci, docili e umili. Interagiscono benissimo con l’uomo, sono affettuosi, adorano vivere a contatto con le persone, chiedono coccole e non si arrabbiano mai. E poi è l’unico animale che anche preso a bastonate non si ribella. È veramente molto mite. Proprio osservando queste caratteristiche, abbiamo pensato quanto avrebbero potuto dare a bambini e ragazzi, anche difficili. Così è nato il progetto.
Sarebbe proprio la docilità di questi animali a creare un rapporto empatico con i ragazzi più difficili, aiutandoli a ritrovare fiducia in se stessi, pace e serenità. Il legame che si instaura è talmente profondo che dopo le lezioni a scuola molti ragazzi vanno a trovare i loro ‘amici’ a quattro zampe alla fattoria con le proprie famiglie.