
A che punto siamo con le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni? Maria Grazia Frilli del centro nazionale Flc Cgil, nel corso della diretta della Tecnica risponde live di venerdì 27 giugno, ha fatto il punto della situazione:
“Sono stati giorni di intense riunioni al Ministero, abbiamo fatto un piantonamento fisso tutti i giorni dalla mattina alla sera, la delegazione sindacale e la delegazione del Ministero per riuscire a definire tutte le parti del contratto che avevano bisogno di un rinnovamento. Lo diciamo sempre, il rinnovamento del contratto nazionale avviene o quando ci sono delle modifiche di legge che non sono derogabili dal contratto, quindi il contratto le deve acquisire, poi si cerca tra le parti di trovare magari una mediazione per attenuare l’impatto della norma oppure, e succede più spesso, quando in questo caso il contratto nazionale è stato siglato a gennaio dello scorso anno, il contratto nazionale che delega alcune materie alla contrattazione integrativa nazionale e quindi queste diventano oggetto di modifica del vecchio testo, in questo caso sappiamo l’ultimo contratto sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie è stato siglato con la prima operazione del 2019-20 quindi è un contratto vecchissimo triennale che per altrettanti 3 anni è andato in proroga con degli accordi annuali che venivano fatti e sottoscritti al Ministero quindi quest’anno con contratto nazionale nuovo che è già scaduto ovviamente perché infatti all’Aran è in discussione un altro contratto nazionale.
Comunque col contratto siglato a gennaio 24 con il contratto di mobilità nuovo, che ha modificato alcune cose, vedi le tabelle ad esempio dei punteggi o le precedenze, il contratto nazionale sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie che non ha a che fare con quello della mobilità, premetto sono due contratti separati però alcune cose ovviamente le deve acquisire, quindi la modifica ad esempio delle precedenze, la modifica dei punteggi per quanto riguarda questi ultimi solo il personale docente”.
“In questi incontri è stato definito un testo, ci sono ancora delle riserve da parte dell’amministrazione sui destinatari, sappiamo che il nodo dei destinatari è il nodo più complicato soprattutto per quanto riguarda i docenti, il personale ATA non ha questi problemi. Per quanto riguarda il personale docenti il nodo destinatari è sempre quello del superamento del vincolo di permanenza perché la legge sappiamo per tutti i neoassunti dal 23 al 24 è estremamente rigorosa in nome di una continuità didattica che viene continuamente smentita nei fatti ma non certo per il contratto, il dimensionamento ha portato una rivoluzione nelle scuole, non solo in quelle dimensionate ma anche quelle che non sono state oggetto al dimensionamento perché tutte le volte che c’è un dimensionamento, c’è ovviamente una diversa assegnazione dei docenti ai plessi e poi sarà anche così anche alle classi quindi come dire non è certo il contratto quello che va contro la legge e tenta di regolare il servizio dei docenti”.
“Quindi il testo è stato approntato, abbiamo un testo sempre in bozza, però che consideriamo semidefinitivo, però su questo pezzo proprio l’articolo dei destinatari, i primi due articoli, campo d’applicazione destinatari docenti, destinatari delle utilizzazioni, più che altro proprio il primo articolo che è il campo d’applicazione è ancora un articolato che deve passare a livello politico del Ministero, nel senso che noi abbiamo cercato di ampliare il più possibile la partecipazione del personale docente, in questo caso alle operazioni, quindi col superamento dei vincoli un po’ per tutti e su questo la parte delegante del Ministero che è si è dimostrata sostanzialmente d’accordo con quello che abbiamo convenuto, però si riserva di verificare a livello politico e a livello anche di compatibilità legislativa quindi anche con l’ufficio legislativo se questo contratto non sia in contrasto con le norme ordinarie dominanti, quindi siamo in attesa che il Ministero ci dia l’ok per convocarci, contiamo si possa fare questa settimana per la firma definitiva”.