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Associazioni e scuole cattoliche presentano il conto al Governo

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Al Meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione le Associazioni cattoliche che finora hanno sostenuto la politica scolastica del Governo, presentano il conto alla maggioranza sottoscrivendo un appello che contiene anche un elenco di interventi urgenti da realizzare nello scorcio della legislatura.
L’appello, lanciato qualche settimana fa dal “Comitato per la scuola della società civile”, ha raccolto finora l’adesione dell’Agesc (Genitori scuole cattoliche) e della Compagnia delle Opere educative, ma anche delle Associazioni delle scuole paritarie come la Fidae e la Fism oltre che di associazioni professionali di docenti come Diesse e Apef.
 
Due sono le critiche che le Associazioni muovono al Ministro: innanzitutto non sono state incrementate le risorse annualmente destinate alle scuole paritarie, in secondo luogo non è stato portato a termine il percorso di riforma introdotto dalla legge n. 53
E allora, in questo scorcio di legislatura, si chiede al Governo di realizzare alcuni provvedimenti ritenuti urgenti, anzi non differibili.
 
Al primo punto c’è l’approvazione del decreto sul secondo ciclo di istruzione, ma subito dopo vengono le disposizioni che riguardano la parità scolastica.
Per intanto è necessario, secondo il Comitato per la scuola della società civile, adeguare i contributi per genitori delle scuole paritarie, anche in coerenza con il pronunciamento della Corte Costituzionale del 16 dicembre 2004.
E qui si fanno anche delle cifre: per il 2006 bisognerà prevedere nella legge finanziaria uno stanziamento di almeno 300 milioni di euro: “Questo – sostiene il Comitato – consentirebbe l’assegnazione del contributo per tutte le classi della scuola secondaria di primo e secondo grado”
Al tempo stesso le Associazioni chiedono di portare ad almeno 800 milioni di euro il contributo per le scuole statali che, paradossalmente, è fermo da almeno tre anni mentre aveva sempre visto incrementi pur lievi durante la precedente legislatura.
E c’è anche la questione delle risorse per l’integrazione di studenti disabili: ci vogliono almeno 100 milioni di euro per mettere le scuole paritarie nella condizione di poter concretamente promuovere adeguate iniziative di integrazione.
Il Comitato chiede infine che venga al più presto approvato dal Parlamento il disegno di legge n. 2113 che modifica la legge sulla parità scolastica n. 62 del 2000 facendo riferimento a livelli essenziali di prestazione che devono essere rispettati sull’intero territorio nazionale.

All’appello hanno aderito diversi esponenti di spicco del mondo accademico, fra i quali Giuseppe Bertagna, Mario Comoglio (Università Salesiana di Roma), Annamaria Poggi (Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino) e Luisa Ribolzi, docente all’Università di Genova.