
Un dirigente scolastico di un istituto del bresciano è al centro di una vera e propria bufera. Quest’ultimo, lo scorso 15 aprile, ha inviato ai suoi docenti, e pubblicato sulla home page del sito internet della scuola, una lettera tra la polemica e lo sfottò verso i docenti (alcuni, una minoranza), che ha creato stupore e perplessità. Lo riporta Il Giorno.
Ecco cosa c’è scritto nel messaggio: “Il dirigente esprime un ringraziamento personale a quei docenti, a quegli assistenti amministrativi e a quei collaboratori scolastici che non hanno mai mancato nei loro impegni, a coloro che sono sempre stati presenti in servizio pur non in ottime condizioni di salute, a coloro che non hanno mai avuto atteggiamenti conflittuali con la dirigenza, a coloro che si sono sempre impegnati al massimo consapevoli di essere ricambiati dalla società con una minima considerazione”.
E ancora, i ringraziamenti “a coloro che si sono sempre resi disponibili senza guardare l’orologio, a coloro che hanno sempre partecipato alle riunioni e non si sono mai messi in malattia per evitare un incontro di dipartimento o di consiglio di classe-interclasse-intersezione, a coloro che sono sempre stati presenti ai colloqui generali e non hanno mai fatto assenze strategiche, a coloro che non si iscrivono a master solo per assentarsi dal lavoro”.
Quindi l’affondo finale: “A tutti quelli che lavorano con impegno e in silenzio, a coloro che portano avanti il nostro istituto va il grazie del dirigente scolastico. Sappiate che il dirigente vi conosce, sa che ci siete, vi apprezza… E sa che siete la maggioranza silenziosa…”. A contorno colori e disegni simbolo della Pasqua, che contrastano ampiamente col tono e col contenuto del messaggio.
“Ciascuno avrà le sue ragioni, ma è questo il modo di affrontare la questione da parte di un dirigente scolastico?”, è la domanda che in queste ore. L’uscita pubblica appare a molti “quanto meno irrispettosa, visto il ruolo di chi l’ha vergata”. Non solo, obiettano in paese: “Appare di cattivo gusto verso chi è implicitamente accusato senza possibilità di difesa e che, all’interno della scuola, potrebbe anche esser riconoscibile da alcuni dettagli dello scritto”.
Una docente ha scritto al ds: “Voglio esprimerle il mio sconforto nel vedere pubblicata sul sito dell’Istituto una lettera, visibile a tutti i genitori e gli alunni, che vorrebbe essere una lettera di auguri da parte della Dirigenza e che invece non fa che gettare discredito sulla classe docente di cui io faccio parte. Una lettera che forse, nelle intenzioni, voleva mettere in luce quella parte di insegnanti che si impegna e svolge seriamente il proprio lavoro, ma che ha avuto invece l’effetto di mettere in risalto esattamente coloro che il proprio compito non lo svolgono bene. Se tali docenti ci sono, è compito di Dirigente prenderli uno per uno e chiarire le responsabilità individualmente. Ma trovo offensivo pubblicare una lettera che avrà come unico effetto quello di presentare il corpo docente agli occhi di alunni e genitori che leggeranno questa comunicazione, come un insieme di assenteisti, furbi e desiderosi solo di svicolare dai propri doveri. Queste parole non fanno che gettare altra benzina sul fuoco e dare nuove conferme a quella parte dei genitori sempre pronti ad attaccare i docenti, che di quelle parole sapranno cogliere solo ciò che interessa loro per screditare ancora di più una classe docente già bistrattata”.
I contro-auguri auspicati da una docente
Ecco i suoi contro-auguri: “Voglio esprimere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno sempre lavorato con impegno pur non sentendosi sostenuti e spalleggiati nella loro fatica quotidiana; a tutti coloro che alle difficoltà di gestire classi sempre più impegnative hanno dovuto aggiungere quella di sottostare a norme burocratiche calate dall’alto che ostacolano invece di facilitare; a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di non essere maggioranza silenziosa ma minoranza che parla, mette in dubbio, critica, discute, ben consapevoli che è solo dal confronto e, se necessario, dallo scontro di opinioni che può nascere l’idea giusta; a tutti coloro che si sono impegnati al massimo pur sapendo di non ricevere in cambio stima, apprezzamento e fiducia; a tutti coloro che, pur lavorando, studiano e si iscrivono a master perché credono che la formazione sia il primo passo per essere insegnanti migliori; a tutti coloro che sanno ascoltare, dialogare, comprendere; a tutti coloro che credono in una scuola della socialità, della bellezza e dello stare bene insieme, ma riescono a fare bene il proprio lavoro anche in una scuola del ‘caffè solo in piedi alla macchinetta’, del ‘niente relazioni di amicizia tra colleghi’ e del buon inizio d’anno con la circolare dei ‘non si può’; a tutti coloro che cercano strenuamente di educare i ragazzi all’autonomia e alla responsabilità in una scuola dove viene vietato loro anche di andare a prendere dei gessetti; a tutti coloro che, nonostante tutto, non mollano, perché è proprio in questi momenti che serve la loro resilienza, silenziosa e non. A tutti questi va il mio sentito ringraziamento”.
L’intervento dei sindaci
Anche il mondo delle istituzioni si è esposto: “Le amministrazioni comunali ritengono doveroso prendere pubblicamente le distanze dai toni, dalle modalità comunicative e dai contenuti espressi”, hanno scritto i sindaci dei Comuni in cui si trovano i plessi della scuola.
“Pur nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica e delle funzioni dirigenziali, riteniamo che le comunicazioni rivolte all’intera comunità scolastica debbano essere improntate a uno spirito costruttivo, inclusivo e istituzionalmente adeguato. Il pluralismo delle opinioni è un valore, ma ogni comunicazione pubblica dovrebbe contribuire a generare coesione, rispetto reciproco e senso di corresponsabilità. Vogliamo cogliere questa occasione – hanno aggiunto i primi cittadini in una nota congiunta – per esprimere con chiarezza il nostro riconoscimento al valore, all’impegno e alla dedizione del personale docente e non docente Con professionalità e passione, le insegnanti e gli insegnanti e il personale non docente della scuola accompagnano quotidianamente bambine, bambini, ragazze e ragazzi nel loro percorso di crescita, costruendo con loro le basi del futuro. Il lavoro educativo svolto nelle nostre scuole è un patrimonio prezioso per l’intera comunità, e merita attenzione, sostegno e rispetto”.